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Giovedì, 28 Settembre 2023
Economia

Biblioteche e musei più poveri e a rischio: così muore la Cultura a Foggia

Ieri convegno organizzato da 'Capitanata Futura' a Palazzo di Città. Video-appello della biblioteca 'Magna Capitana'. Sospiro di sollievo, fino a dicembre, per lavoratori Diomede

Quale cultura in una città senza biblioteche e musei? E' questo il tema del convegno organizzato da Capitanata Futura e svoltosi ieri pomeriggio a Palazzo Dogana. Un incontro sentito, che ha fatto registrare l'ampia partecipazione e condivisione degli addetti ai lavori, di studenti, associazioni, istituzioni e politici. 

Ricco il tavolo dei relatori, ma ricca di personalità di spicco anche la platea che ha seguito con forte interesse l'appello rivolto da Tiziana Zappatore, di fare chiarezza sul futuro dei luoghi della cultura in provincia di Foggia: la biblioteca 'Magna Capitana', i musei di Storia Naturale, delle Scienze e del Territorio, l'Osservatorio Turistico Provinciale e l'Infopoint, la Galleria Provinciale di Arte Moderna e Contemporanea: "Ridimensionamento o chiusura? Questo non lo sappiamo" ha detto il presidente dell'associazione 'Capitanata Futura'.

Musei, biblioteche (e anche teatri) a rischio chiusura o ridimensionamento, con effetti devastanti in termini occupazionali e di qualità dei servizi offerti. Quindi, quali alternative possibili per scongiurare la morte della cultura, intesa come strumento di sapere, socializzazione e contenitore di idee, iniziative e progetti? Quali alternative e contromosse alla riforma introdotta dalla legge Delrio che elimina la cultura dalle competenze della Province o rispetto anche al mancato disegno di legge sul riordino delle funzioni spettante alla Regione Puglia?

Se lo chiedono i 120 dipendenti delle strutture a rischio. A partire dal direttore Franco Mercurio e dai bibliotecari della 'Magna Capitana', protagonisti di un toccante video-appello in cui tirano fuori i numeri della biblioteca di via Michelangelo: 350mila documenti tra libri antichi e moderni, periodici, risorse elettroniche, manoscritti, cd musicali, dischi in vinile, dvd e manifesti cinematografici. Una rete di 62 biblioteche, 30mila iscritti, 240mila prestiti e una superfice di oltre 5000 mq. Numeri che racchiudono 180 anni di storia e quaranta di servizio che in questo modo rischiano di essere abbandonati esattamente come Bibliobus, la biblioteca viaggiante che visitava i comuni, ora ferma ai box per mancanza di fondi.

IL VIDEO APPELLO DEI BIBLIOTECARI

Tirano invece un sospiro di sollievo i 31 dipendenti della Diomede Srl, società in house della provincia di Foggia (il cui scioglimento non sarebbe stato ancora formalizzato), oggetto di una proposta di delibera di proroga che sarà portata all'attenzione Consiglio provinciale. Il servizio non sarà dismesso, almeno fino alla fine dell'anno.

CALA IL SIPARIO SULLA CULTURA: CHIUDONO ANCHE I MUSEI

L'istituzione di un tavolo tecnico, l'introduzione di un punto all'ordine del giorno in Consiglio regionale, l'estensione della protesta a livello provinciale, la costruzione di un programma alternativo: sono queste alcune delle proposte avanzate dai rappresentanti di Link, Area Nuova e Consulta provinciale degli Studenti, intervenuti nel dibattito. 

"Ma a cosa serve fare un convegno dopo che la madre dei musei e delle biblioteche è morta?" ha evidenziato Gaetano Cusenza. Ciononostante il consigliere provinciale si è detto fiducioso sul futuro: "Sono ottimista sul fatto che le leggi Delrio e il Patto di Stabilità saranno rivisti". Non è mancato l'appunto della Fondazione Banca del Monte, che per voce del suo presidente si è detta disponibile a fare la propria parte, ma come anello di una catena. Saverio Russo ha evidenziato le mancanze della Regione Puglia, "che ha una delega ma è inadempiente". "Strano - ha aggiunto - che in Consiglio regionale non si sia alzata una voce".

Il dibattito - moderato dalla giornalista Antonella Caruso - è proseguito con gli interventi dell'assessore comunale alla Cultura, Anna Paola Giuliani, del dirigente scolastico dell'istituto San Pio X, Giovanna Caserta, e della responabile 'Area biblioteche dell'Università di Foggia', Isabella Tammone.

All'indomani dell'iniziativa, questa mattina il presidente dell'Arci provinciale, Domenico Rizzi, ha lanciato un appello al governatore Nichi Vendola, marcando alcuni passaggi: "Non possiamo né vogliamo rassegnarci alla ‘dismissione’ della nostra storia, alla rinuncia delle nostre opportunità di crescita e di sviluppo, non vogliamo accettare (né lo potremmo mai) questa perdita inestimabile frutto dell’ignoranza di certe politiche. Rischiamo infatti una debacle, una repentina desertificazione di strumenti culturali essenziali che avrà un impatto sicuramente significativo sull’economia della nostra terra. Per questo, pur consapevoli dei limiti dell’intervento che condizionano l’ente, ti chiediamo di farti interprete di questa nostra profonda amarezza. E’ un appello che mi sento di rivolgerti a nome soprattutto dei tanti giovani che ieri erano presenti alla manifestazione. Volti di ragazze e di ragazzi consapevoli che il proprio destino, la possibilità di costruirsi un futuro nella terra in cui sono nati e che amano, solo oggi legati al tenue filo di una mobilitazione delle coscienze che dobbiamo riuscire a realizzare. E ti chiediamo di non lasciarci soli.

Una città senza cultura è una città senz'anima. Musei e biblioteche rappresentano uno spazio sociale al cui interno si formano nuove intelligenze e si sviluppano una rete e una sete di conoscenza, che aggiungono valore a un territorio vivo, costretto purtroppo a vivere di speranze. 

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