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Addio al ‘Geometra Masi’: scuola rischia chiusura, studenti protestano in massa

A gennaio un muro dividerà le aule dagli uffici del Provveditorato, che verranno trasferiti in via Strampelli. A settembre del 2014 l'istituto verrà strutturalmente accorpato all'ITC Giannone di via Sbano

Che ne sarà dello storico Istituto Tecnico 'Masi’ di Foggia? A porsi questo interrogativo sono i professori e i circa 500 studenti che questa mattina hanno protestato davanti a Palazzo Dogana, per avere delle risposte precise sul futuro di una scuola che per più di cinquant’anni ha formato validi geometri, ma che il prossimo anno scolastico si vedrà costretta a fare i bagagli e a spostarsi all’ITC Giannone di via Luigi Sbano.

Altro elemento che preoccupa, e non poco, è che già da gennaio, al ritorno dalle vacanze di Natale, un muro dividerà le aule dagli uffici del Provveditorato, che da via Rosati traslocheranno in via Strampelli, e andranno ad occupare quell’angolo di scuola dove sorgono laboratori all’avanguardia.

Gli studenti – spaventati dalle conseguenze negative che questa decisione potrebbe provocare – in mattinata hanno attraversato le vie del centro e in piazza XX Settembre hanno confermato il disappunto su quello che si preannuncia, a tutti gli effetti, lo smantellamento del plesso.

Tra i motivi della protesta c’è anche l’enorme difficoltà che i pendolari incontrerebbero per raggiungere via Sbano: si prevedono una trentina di minuti in più. Ragion per cui in parecchi hanno già espresso l'intenzione di rinunciare all'iscrizione.

C'è poi il tema dell'enorme patrimonio di aule e di laboratori che andrebbe perduto. Il Masi, infatti, è una delle poche realtà scolastiche ad avere in dotazione strutture all'avanguardia, così all'avanguardia che fino a pochi anni fa gli studenti di Ingegneria frequentavano assiduamente le aule del plesso scolastico. Già, perché la condivisione con l'Università era ottima, sinergica e stava valorizzando la struttura.

Poi, raccontano in via Strampelli, qualcosa è cambiato: è iniziata un'opera di sistematica 'distruzione'. Presidi cambiati ogni anno, accorpamenti, iscritti in diminuzione, corsi chiusi. Il tutto fino ad arrivare a settembre, quando, in nome della spending review, la scuola è stata accorpata al Giannone, ma con un solo dirigente scolastico, il prof. Renato Di Bari.

Ora, sempre in nome della spending review, dal commissario provinciale arriva un'ulteriore stretta, per effetto della razionalizzazione sugli affitti degli uffici del Provveditorato, dove cresce l’attesa dell’imminente trasferimento. Una soluzione immediata, già a partire dai primi di gennaio, che però, per chi la scuola la vive ogni giorno, significa dire addio al 'Geometra Masi'.

"Quale genitore iscriverà il proprio figlio sapendo che accanto ci sono degli uffici?", si chiedono i professori. Ed in effetti la soluzione è stata già progettata. Da settembre 2014 il Masi sarà accorpato strutturalmente al Giannone. Il risultato, paradossalmente, è che una struttura nata come scuola verrà adibita ad ufficio, mentre al contrario, un’altra nata per altri scopi, andrà ad ospitare una scuola ancora più grande. E poi, se quelli del Masi fossero costretti a trasferirsi, che ne sarà dei laboratori?

Per scongiurare questo pericolo ci sarebbero delle soluzioni. Tra queste, la più calda, è quella di spostare gli uffici del provveditorato all’istituto Giannone. Ma l'ostacolo a quest'opera di buon senso potrebbe essere rappresentato dai sindacati, probabilmente contrari a una delocalizzazione che costringerebbe i dipendenti a spostarsi dal centro alla periferia della città.

Intanto, questa mattina, mentre gli studenti erano impegnati nella protesta e nel tentativo di convincere l’Ente a valutare altre strade, al Geometra Masi si discuteva delle soluzioni con i rappresentanti del Provveditorato e quelli della Provincia, che però aggiornavano l’appuntamento alla prossima settimana, quando cioè, quasi sicuramente, sapremo con certezza che fine farà l’Istituto Masi di Foggia

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