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Economia

Foggia di nuovo senza bagni pubblici

La scelta dell'operatore economico per l'affidamento diretto del servizio era ricaduta proprio sul consorzio di cui faceva parte la società Foggia Service, l'ex affidataria raggiunta da un'interdittiva antimafia a dicembre

Si abbassano un’altra volta le serrande dei bagni pubblici a Foggia. Ci risiamo. A distanza di 4 mesi, il Comune ci ricasca: il responsabile del procedimento ha pescato dalla piattaforma Traspare proprio il consorzio di cui faceva parte la cooperativa sociale Foggia Service, affidataria del servizio di pulizia e custodia dei bagni pubblici fino alla risoluzione del contratto, a dicembre, quando è stata raggiunta da un’interdittiva antimafia.

La normativa prevede che gli effetti dell’interdittiva non operino sulle altre imprese del raggruppamento qualora la società venga estromessa o sostituita anteriormente alla stipula del contratto, ma in questo caso, al 18 marzo, la Foggia Service risultava ancora consorziata.

Il 23 marzo, il Servizio Economato aveva provveduto all’affidamento del servizio accorpato all’apertura e chiusura dei parchi giochi, per tre mesi, al Libero Consorzio di Cooperative Sociali di San Severo. Di norma, le determine recano la clausola della risoluzione immediata e automatica del contratto qualora l’ente rilevi violazioni della normativa a seguito della richiesta di informazione antimafia. L’1 aprile è arrivato l’altolà dalla Prefettura di Foggia e il 5 aprile è scattato l’annullamento della determina dirigenziale di affidamento e la conseguente risoluzione del contratto.

Non ci sarà un altro affidamento ‘ponte’, in attesa dell’espletamento della gara che il Servizio Economato sta predisponendo. Trattandosi di un affidamento sotto soglia, gli uffici contano di farcela in una ventina di giorni. Ma fino ad allora i bagni pubblici resteranno chiusi.

Saranno accorpati in un unico appalto tutti i bagni pubblici di pertinenza comunale, prima suddivisi in due procedure, e l’apertura e chiusura dei parchi giochi, compito affidato nei mesi scorsi alle associazioni di volontariato. La scelta di individuare un unico operatore per entrambi i servizi è stata operata in considerazione della vicinanza e in virtù del principio di economicità.

I custodi rimasti a casa ripiombano nel limbo. Punto e a capo. E proprio come prospettato a dicembre, la gara potrebbe definitivamente estrometterli e lasciarli senza lavoro.

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