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Centro Antiviolenza, l’ultimo ‘pasticcio’ del 2021: il Comune avvia la ricerca per sostituire il gestore fino alla gara poi ci ripensa

Confermata la proroga tecnica fino al 31 marzo 2022 e revocata la determina che approvava un altro avviso pubblico, ma il Consorzio Opus è escluso dal prossimo affidamento

A cavallo di Capodanno, una determina ha rischiato seriamente di innescare un cortocircuito nella gestione del centro antiviolenza ‘Carmela Morlino’. Il complicato rapporto tra il Comune di Foggia e il consorzio di cooperative sociali Opus, che gestisce il Cav dal 2017 tramite la cooperativa Ferrante Aporti, si arricchisce di un nuovo capitolo.

Il 29 dicembre 2021, la dirigente del Servizio Sociale e Prevenzione, Silvana Salvemini, ha approvato un avviso pubblico finalizzato all’acquisizione di manifestazioni d’interesse per un affidamento ‘ponte’ del servizio della durata di tre mesi, da gennaio a marzo 2022, fino all'assegnazione dell'appalto annuale.

La ricerca di un altro gestore della provincia di Foggia, tra quelli indicati nell’elenco della sezione Promozione della Salute e del Benessere dell’assessorato al Welfare della Regione Puglia risalente ad aprile del 2020, sarebbe partita, secondo quanto si evinceva dall’atto, perché il consorzio Opus, con una pec del 23 dicembre, avrebbe comunicato “l’impossibilità di proroga della gestione del servizio” fino al 31 marzo, nelle more dell’individuazione del nuovo gestore tramite procedura negoziata, per le motivazioni illustrate in quella nota e non riportate nel provvedimento.

Ma le cose non sarebbero andate proprio così. “Il 23, cioè il giorno dopo che ci è stata comunicata la proroga, abbiamo detto che avevamo difficoltà a sostituire alcune operatrici, tre per la precisione, che ci avevano detto che non erano più disponibili a lavorare al Cav”, ha spiegato a FoggiaToday il presidente del consorzio Opus, Carlo Rubino, nel giorno della pubblicazione della determina. I curriculum di tre potenziali sostituti inviati sarebbero stati bocciati.

“Abbiamo proposto una eventuale rimodulazione dell’organizzazione con rinegoziazione della proroga. Non abbiamo avuto risposta - aveva fatto sapere Rubino - Il 29 abbiamo mandato una nuova nota per informare che due professioniste che avevano già lavorato per il Cav ci avevano dato la disponibilità e che avevamo individuato anche la terza educatrice che avrebbe dovuto essere impiegata per sole 3 ore settimanali e dalla quale rimanevamo in attesa di ricevere il curriculum che ci riservavamo di trasmettere successivamente”. La continuità in proroga per loro era scontata. Del resto, non avevano ricevuto alcuna comunicazione diversa.

La determina pubblicata il 31 dicembre all’albo pretorio ha spiazzato tutti ma, per fortuna, il servizio non ha subito interruzioni. Al consorzio è arrivata la comunicazione di conferma della proroga, datata 30 dicembre (risulta inviata alle 18:35, per la precisione). Con le festività di mezzo, è stata letta solo oggi e, peraltro, la data di pubblicazione successiva della determina poteva contribuire a ingenerare un altro equivoco. Prima fuori, poi di nuovo dentro: “Noi non abbiamo mai interrotto il servizio, con la consapevolezza, però, che era finito”, ha confermato oggi il presidente del Consorzio. L’atto, rimosso dalle pubblicazioni in corso ma oggi ancora consultabile nella sezione determine, sarebbe stato annullato.  

Andata deserta la gara indetta a ottobre per l’esclusione dell’unico partecipante, il 10 dicembre scorso la dirigente aveva scelto di ricorrere a una procedura negoziata senza bando per individuare il nuovo gestore dopo la scadenza dell’appalto affidato al consorzio Opus. In tal caso, le richieste di offerta per l’appalto di un anno dell’importo complessivo di oltre 100mila euro, vengono inviate direttamente a una selezione di operatori economici iscritti al Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione di Consip, con sede in provincia di Foggia, nella Bat e nel Barese. Il requisito dell’esperienza quinquennale delle operatrici, contestato nella precedente gara, è confermato. Contestualmente, era stata disposta un’ulteriore proroga tecnica dell’appalto fino al 31 marzo, oggetto del 'qui pro quo'.  

In ogni caso, il gestore uscente, che peraltro lamenta ritardi nel trasferimento delle spettanze da quasi due anni, non potrà presentare una sua offerta: così ha deciso il Comune di Foggia “in osservanza del criterio di rotazione degli affidamenti e degli inviti”. Il Consorzio valuterà insieme alle associazioni di categoria e ai suoi legali eventuali profili di illegittimità nella procedura.

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