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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Economia

Punti luce efficienti e mini-impianti energetici: come i Comuni pugliesi vogliono combattere il caro bolletta

L'Anci Puglia avanza richieste per raffreddare una situazione rovente che potrebbe esplodere ulteriormente nei mesi autunnali e invernali se non saranno presi provvedimenti utili

Somme da erogare al più presto oppure finanziare fino a mille nuovi punti luce per comune, in modo da efficientare il consumo e consentire di abbattere i costi di bollette sempre più alle stelle. Nel mezzo delle tensioni energetiche legate soprattutto alla guerra in Ucraina, l'Anci Puglia avanza proposte per raffreddare una situazione rovente che potrebbe esplodere ulteriormente nei mesi autunnali e invernali se non saranno presi provvedimenti utili ad abbassare notevolmente i costi di gas e petrolio, nonché di riflesso della produzione di energia elettrica.

Il punto, questa mattina, a Bari, in conferenza stampa. "L'Anci - ha spiegato il presidente della sezione Puglia, Ettore Caroppo, sindaco di Minervino di Lecce - deve tutelare i Comuni per quanto riguarda i bilanci, come ha anche detto il presidente nazionale Antonio Decaro a riguardo della richiesta di equilibrio" proprio tra entrate e uscite, circostanza che diventa più difficile quando le bollette mostrano conti astronomici da pagare". 

Tra le idee di Anci Puglia, riporta BariToday, presente all'incontro con il collega Nico Andrisani, vi è anche l'introduzione di una norma che preveda fino a 3 milioni di euro per Comune, oppure la possibilità di finanziare nuovi punti luce a basso consumo energetico, sostituendo le vecchie lampade con i led: "In questo modo - dice Caroppo - potremmo arrivare anche a un milione di punti luce rispetto ai 600mila circa attuali in Puglia, efficientando i sistemi e con un abbattimento del 50% di anidride carbonica e un notevole risparmio di costi per gli enti comunali". I fondi sarebbero reperiti, fin da subito, attraverso il Fondo Kyoto per il contrasto ai cambiamenti climatici, con finanziamenti agevolati degli immobili pubblici, soldi fino ad ora poco adoperati.

Un'altra proposta, invece, è quella di consentire ai Comuni di realizzare, con fondi Pnrr o comunque europeo un impianto da 1 MW di energia: "In questa maniera potremmo neutralizzare - rimarca Caroppo - i costi delle bollette energetiche che, dopo la gestione dei rifiuti, rappresentano il secondo capitolo di spesa nella gestione amministrativa". I vantaggi comprenderebbero anche la riqualificazione di zone abbandonate da tempo: "E' un tema complicato - analizza -  perché non parliamo più di povertà legata al fatto che i cittadini non riescano a pagare le bollette: questo discorso si è trasferito proprio sui Comuni che vedono le loro risorse prosciugate dai costi energetici". Una corsa contro il tempo, dunque, per evitare che l'ossatura della società italiana, ovvero le migliaia e migliaia di città e paesi, vadano in affanno, o peggio in dissesto economico, con il conseguente impatto sulla vita quotidiana dei cittadini.

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