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Visita oggi a Foggia del vice ministro dell'Interno Matteo Mauri che in prefettura ha incontrato forze dell'ordine, associazioni datoriali, sindacati e terzo settore per affrontare il tema dello sfruttamento in agricoltura

"In provincia di Foggia c'è una condizione di sfruttamento e caporalato che è assolutamente inaccettabile. Le istituzioni, la prefettura, le forze dell'ordine ma anche le realtà associative hanno assolutamente presente il problema e si stanno attivando in maniera molto concreta per cercare di risolverlo". Lo ha detto il vice ministro dell'Interno Matteo Mauri a margine di una serie di incontri in prefettura a Foggia sul tema dello sfruttamento in agricoltura e del caporalato.

È arrivato in città alle 11.30 e, alla presenza del prefetto Raffaele Grassi, ha incontrato in successive e distinte riunioni il procuratore, i vertici provinciali delle forze di polizia, il responsabile della Direzione Investigativa Antimafia e il direttore dell'Ufficio Territoriale del Lavoro, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del settore agricolo e, infine, i rappresentanti delle associazioni del terzo settore. "Non è una cosa facile, ma penso che con la determinazione, le idee, la volontà che si sta dimostrando in questo periodo ci sono ottime possibilità di riuscire a risolvere questo grosso problema".

Nel breve periodo, si lavorerà a soluzioni abitative alternative ai ghetti e al trasporto legale dei lavoratori. "Un lavoro molto importante di indagine delle forze dell'ordine e della magistratura" riguarda la legalità all'interno delle imprese. "Stiamo provando ad affrontare anche le ragioni di fondo, cioè lo squilibrio che c'è tra il lavoro prodotto dalle imprese e il guadagno, perché c'è una catena del valore che privilegia altri, soprattutto la grande distribuzione - ha detto il vice ministro Mauri proprio all'indomani di una puntata di Presa Diretta dal titolo 'Il prezzo ingiusto' dedicata agli squilibri della filiera agroalimentare con un servizio sulla filiera etica No Cap, presente in provincia di Foggia - Credo che tutti debbano avere il giusto guadagno e tutti debbano essere pagati per il lavoro che fanno. Solo dentro questo sistema equilibrato si può trovare la soluzione".

Il vice ministro è pronto a tornare dopo la fase di ascolto ma, soprattutto, a stabilire un filo diretto costante. "Il fatto che oggi sia qua testimonia l'interesse del ministero dell'Interno a livello nazionale e nelle sue articolazioni territoriali per affrontare il problema, non siamo quelli che fanno gli spot. Ho personalmente dato la mia disponibilità non solo per tornare ma per tenere sempre un filo di lavoro in modo da far diventare questa una priorità e affrontarla anche da tanti punti di vista diversi. Oggi abbiamo visto tante realtà differenti, ognuna che vede il problema dalla propria angolazione. Noi dobbiamo mettere insieme tutte le prospettive e provare a trovare una soluzione sicuramente complessa ma perché il problema è complesso. La promessa è di stare sul pezzo, di approfondire la questione e di trovare insieme le soluzioni giuste".

Il terzo settore ha apprezzato la sensibilità ai temi dimostrata dal governo che, a sua volta, riconosce l'operato delle associazioni che si occupano dei diritti dei migranti. Con loro il vice ministro ha osservato come la Puglia sia avanti e la foresteria di Casa Sankara rappresenti un modello. Emerge la volontà di replicarlo anche a Borgo Mezzanone.

"L'iter di riconversione del Cara per ospitare gli stranieri regolari dell'ex pista aerea prosegue - conferma anche il segretario generale della Cisl di Foggia Carla Costantino - e la nostra proposta è condivisa dallo stesso vice ministro e dal prefetto Grassi, che la considerano una soluzione giusta e fattibile".

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