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"Il Comune di Foggia rifiuta le iscrizioni alle scuole materne". Ombre del sindacato sui servizi educativi: "Strategia di dismissione"

Il sindacato preannuncia lo stato di agitazione di lavoratori e lavoratrici. Vani i tentativi di interfacciarsi con la struttura commissariale. Il caso sarà portato all'attenzione del Prefetto

“È evidente la strategia di dismissione delle scuole dell’infanzia del Comune di Foggia". A chiedere chiarimenti a Palazzo di Città è la segreteria territoriale della Fp Cisl di Foggia che preannuncia lo stato di agitazione di lavoratori e lavoratrici del Servizio Educativo Scolastico comunale.

Dal prossimo anno scolastico di imminente avvio, le scuole materne paritarie comunali passeranno da 10 a 8 e si conferma la tendenza del massiccio calo di iscrizioni registrato negli ultimi quattro anni. Ma proprio sulle domande presentate il sindacato getta alcune ombre: "Ci giunge addirittura notizia di un diniego dell’Amministrazione rispetto a diverse richieste di iscrizioni da parte delle famiglie a cui viene rifiutato un diritto fondamentale pur avendo sezioni, personale ed educatrici a sufficienza per fronteggiare tranquillamente le richieste. Delle due l’una: o si sta affermando la incapacità dell’amministrazione a gestire in modo efficiente i servizi pubblici, o si ritiene inutile il Servizio Educativo Scolastico comunale, orientando la cittadinanza ad iscrivere i propri bambini in altre strutture pubbliche e private".

La Funzione Pubblica della Cisl parla di scuole comunali dell'infanzia nel caos, quando andrebbero preservate, "ancor più in un momento di difficoltà economica come questo, ed il Comune di Foggia ha il sacrosanto dovere di garantire un servizio accessibile a tutti e di qualità”. Il sindacato evidenzia come si mortifichino non solo la formazione e l'educazione infantile ma anche l'occupazione femminile.

“Le scuole dell’infanzia comunali hanno sempre rappresentato un presidio di crescita per il territorio offrendo un servizio scolastico, educativo e sociale di interesse pubblico. Ricordiamo che i servizi scolastici educativi risultano essenziali, non solo per la crescita e per la formazione, ma anche per favorire l’occupazione femminile e quindi lo sviluppo economico dei territori. Viste le numerose iniziative programmatiche da parte del Governo attraverso la Conferenza Stato-Regioni e le ingenti risorse finanziarie del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza - scrive la Fp Cisl - il Comune di Foggia ha l’obbligo morale di ampliare l’offerta formativa e proporre un servizio di qualità alle famiglie, in un territorio fortemente penalizzato dal punto di vista culturale. Il Servizio Scolastico comunale di Foggia– continua la nota della segreteria - ha vissuto, negli ultimi anni, un inesorabile declino tra mancati investimenti e gestioni a dir poco improvvisate, con una drastica riduzione dell’offerta scolastica e la soppressione di svariate sezioni ed interi plessi scolastici. Tutto ciò a discapito anche dei livelli occupazionali, mortificando le professionalità del personale interno e delle insegnanti continuamente esposte, soprattutto nel difficoltoso anno scolastico appena concluso, alle reazioni delle famiglie dei piccoli utenti, rispetto ad una evidente disorganizzazione del Servizio. Purtroppo, il nuovo corso - sottolinea la Fp Cisl - non sembra produrre effetti diversi".

Considerati i numerosi tentativi di confronto rimasti inevasi, i lavoratori e le lavoratrici del Servizio Educativo Scolastico del Comune di Foggia, "a tutela del servizio e delle proprie professionalità, scongiurando una ripresa delle lezioni nel mese di settembre con le stesse problematiche dell’anno scolastico appena trascorso, proclameranno lo stato di agitazione cercando di portare all’attenzione del Prefetto e di tutta la comunità la problematica dell’esistenza stessa delle scuole dell’infanzia comunali”.

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