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Economia

Nuzziello sposa la proposta dell’AIC: “Sì alla ‘carta di credito’ per celiaci”

I buoni spesa verrebbero sostituiti con una carta elettronica il cui budget verrebbe scalato ad ogni spesa e che consentirebbe ai celiaci di compiere acquisti alimentari in tutta Italia

Il consigliere regionale, Anna Nuzziello, sposa la proposta lanciata dall’Associazione Italiana Celiachia di Puglia attraverso il suo presidente, Michele Calabrese, di una ‘carta di credito’ per celiaci. “E’ un’idea a cui avevo lavorato, già a suo tempo, in sede di Consiglio regionale e che faciliterebbe di molto la vita dei celiaci oltre ad alleggerire in modo significativo le spese sostenute dalla Regione Puglia in questo settore”.

L’istanza dell’AIC, in pratica, contempla la sostituzione dei buoni spesa (che l’ente di via Capruzzi concede per l’acquisto dei prodotti senza glutine) con una tessera elettronica, una sorta di carta di credito (da utilizzare presso gli esercizi convenzionati e le farmacie) il cui budget verrebbe scalato ad ogni spesa e che consentirebbe ai celiaci di compiere acquisti alimentari in tutta Italia. Un provvedimento, sottolinea Calabrese, “che ridurrebbe notevolmente lo spreco di carta utilizzata per i ‘buoni spesa’, l’impiego di risorse umane e finanziarie da parte delle Asl e, non da ultimo, il disagio del cittadino celiaco costretto a recarsi periodicamente presso gli uffici competenti per ritirare i ticket”.

Il consigliere regionale di maggioranza aggiunge: “La ‘dematerializzazione dei buoni’ un provvedimento che migliorerebbe la qualità della vita dei celiaci, garantendo loro maggior privacy, autonomia e libertà di spesa all’atto dell’acquisto. Anche attraverso provvedimenti come questo passa la piena inclusione sociale dei soggetti affetti da celiachia, una patologia molto diffusa, che solo in Puglia riguarda oltre 11mila individui, ma che, è bene ricordarlo, non figura, a tutt’oggi, tra le voci in capitolo dei Livelli essenziali di assistenza previsti dallo Stato, penalizzando i soggetti celiaci. Ne è dimostrazione l’abrogazione da parte della Corte costituzionale (proprio a causa dello status “extra Lea” della celiachia) del provvedimento regionale che, grazie all’approvazione di un emendamento da me proposto, voleva rendere uguale, per uomini e donne portatori della patologia, il contributo mensile per l’approvvigionamento dieto-terapeutico, rimuovendo, così, il discrimine di genere sul fabbisogno alimentare. Un importo che, anche così come era stato previsto dalla Regione (140 euro mensili), sarebbe stato estremamente insufficiente per il fabbisogno alimentare dei soggetti celiaci ma avrebbe comunque rappresentato un passo in avanti”.

L’esponente foggiano in via Capruzzi continua: “La ‘carta di credito’ paventata oggi dall’AIC, allora, può rappresentare un primo importante strumento per iniziare a garantire una vera integrazione sociale per i soggetti celiaci. La strada dell’informazione e delle soluzioni terapeutiche in tema di celiachia è ancora lunga, nonostante i positivi passi in avanti compiuti dalle istituzioni locali, come l’Università di Foggia, cui va il mio convinto plauso per il rivoluzionario progetto di ricerca denominato ‘Gluten Friendly’.

Di strada da compiere nel settore - sottolinea Anna Nuzziello – ce n’è ancora tanta. “A partire da un ripensamento degli esami endoscopici per diagnosticare la patologia, attualmente troppo invasivi. In tal senso basterebbe un esame del dna, con un risparmio di coinvolgimento fisico e psicologico per il paziente, al fine di stabilire l’eventuale presenza e il tipo di celiachia nel soggetto. Considerando l’ottimo lavoro svolto finora dall’assessore regionale alla Salute, Donato Pentassuglia, uomo politico che antepone il cuore alla burocrazia, auspico dunque – conclude la consigliera Nuzziello - che anche attraverso il suo contributo si inizi a percorrere la strada maestra che possa trovare degne e rapide risoluzioni alle questioni fin qui poste in tema di celiachia”. 

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