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Economia

“Dotare la provincia di Foggia di una ‘Breast Unit’ per la cura dei tumori”

Lo chiede Matteo Galasso, associazione ‘Ambiente e Lavoro’, che sprona il direttore generale dei Riuniti e la Regione Puglia a dare risposte

"Dotare la Capitanata di una struttura multidisciplinare, una "Breast Unit" dedicata al trattamento, alla cura e alla prevenzione dei tumori". A chiederlo è Matteo Galasso, dell'associazione culturale "Ambiente e Lavoro" a partire da una dettagliata disamina dei casi registrati negli ultimi cinque anni. "In Italia si verificano circa 48.200 casi all'anno, circa il 29 per cento dei tumori femminili; quello al seno resta il tumore più comune. Il rischio cumulativo che una donna possa ammalarsi durante la sua vita (0-85 anni)  è del 12%, cioè una donna su otto. La sopravvivenza dopo diagnosi di tumore alla mammella è aumentata passando dal 70% nel 1990 al 90% nel 2005.

In Puglia nel 2010 ci sono stati 1.800 casi all'anno. La Puglia per quanto riguarda la prevalenza della neoplasia è al nono posto in Italia. La sopravvivenza è aumentata a partire dalla metà degli anni Novanta. Questo significa che si guarisce sempre più. Tale significativo risultato è coinciso con la nascita e la formazione delle Unità di senologia (Breast unit), dove c'è una concentrazione dei casi di tumore e delle risorse umane necessarie per la diagnosi e la terapia.

Il Parlamento Europeo, con una risoluzione del 2003 (direttiva 2002/79), ripresa nel 2010, ha sancito che "ogni donna a prescindere dalla posizione sociale, dalla professione e dal livello di istruzione,  ha il diritto di essere curata da un'equipe multidisciplinare (Breast unit). E, a tale scopo, invitava gli Stati membri a fare della lotta contro il cancro al seno una priorità della politica sanitaria entro il 2016. In italia, un documento del gruppo di lavoro per la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia sottolinea l'importanza della Breast unit per prevenire la diagnosi di tumore al seno e migliorare i trattamenti. In questo documento, gli Ospedali Riuniti di Foggia, con oltre 170 nuovi casi all'anno nel 2012,  risultano tra i primi 30 centri in Italia per il trattamento dei tumori al seno".

I dati della Capitanata sono anche più allarmanti di quelle nazionali e regionali, secondo Galasso: "In base alle statistiche, tra il 2010 e il 2015, si è registrato un aumento del 30% in Capitanata dei casi di tumore al seno tra le donne. Il picco è localizzato in alcune aree a maggior rischio ecologico tra Lucera e i Monti Dauni. Una cifra davvero considerevole se teniamo conto che, gli Ospedali Riuniti di Foggia e l'Ospedale di San Giovanni Rotondo realizzano circa 500 interventi all'anno. Senza considerare le centinaia di persone che scelgono di curarsi fuori dalla provincia e della regione". 

"Le risposte fornite dai centri esistenti, come la chirurgia d'urgenza e la chirurgia generale a Foggia non sono sufficienti se si considera che, in generale, si muovono in maniera separata. I centri della Capitanata posseggono tutti i parametri necessari per l'attivazione di una "Breast Unit": 150 casi all'anno; chirurgo di riferimento dedicato (almeno 50 casi all'anno come da indicazione dell’Organo europeo della Breast Unit), radiologo, patologo, oncologo, chirurgo plastico, radioterapista, medico nucleare, biologo molecolare, genetista, fisiatra, psicologo di riferimento. Ci chiediamo, dunque come mai il direttore generale non abbia ancora provveduto a dare vita alla nuova unità pur avendo a disposizione professionalità e risorse umane di notevole valore. Ci chiediamo come mai il Consiglio e la Giunta Regionale non siano ancora intervenuti in merito", afferma Galasso.

"Finora abbiamo evitato di sollevare il caso per l'incombere della campagna elettorale. Ora che le elezioni sono passate, è giusto che la politica e le istituzioni prendano in carico questo problema e diano una risposta ai cittadini. Come ribadisce l'Unione Europea, i tumori vanno curati in un'ottica di interdisciplinarità. Perciò è necessario che anche la Capitanata si doti di un dipartimento multidisciplinare che segua l'intero percorso delle patologie in questione. Perciò, chiediamo al nuovo Consiglio Regionale e alla Giunta di intervenire con risolutezza, recependo le indicazioni dell'Unione Europea, per garantire a tutti i cittadini della Capitanata un diritto costituzionale: il diritto alla salute", conclude Galasso.

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