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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Torremaggiore

Da 8mila a 30mila euro sulla bolletta dell'energia di un negoziante: "Così lavoriamo in perdita"

Il commento di Michele Ametta dell'Apis, associazione partite iva e sport di Torremaggiore

Da 8mila a 38mila euro, 30mila euro in più sulla bolletta dell'energia elettrica di un venditore al minuto di Torremaggiore rispetto allo stesso mese dello scorso anno. "Così non ce la si può fare" tuona Michele Ametta, presidente dell'Apis di Torremaggiore. Imprese e famiglie al collasso, importi fino a cinque volte superiori: "La misura è colma" aggiunge. "Qui non c’entrano la Regione o le amministrazioni locali se non per il loro dovere di incalzare i livelli competenti pretendendo risposte. Il problema è enorme e, per ora, la politica si comporta come se sia normale per un imprenditore subire un aumento dei costi fissi, tra bollette, materie prime, prodotti  alimentari e merci, spropositato".

Il presidente dell'associazione locale 'Partita Iva e Sport' prosegue: "Delle due l’una: o l’anno scorso tutti noi commercianti eravamo straordinariamente ricchi, oppure, è impossibile rimanere a lungo a galla con incassi invariati ed una spesa mensile ulteriore ed inaspettata che, già nelle piccole realtà food va dai tre ai sei mila euro in più. Seppure l’incidenza del costo energetico è inferiore, anche il no food sconta aumenti che limitano l’attività e che in vista dell’inverno, non lasciano tranquilli. È chiaro che i bonus già adottati nel recente passato, compreso l’ultimo decreto bollette da tre miliardi di euro, sono largamente insufficienti e non adottando nell’immediato i giusti interventi, le nostre imprese sono a rischio chiusura".

Ametta conclude: "Noi Partite Iva negli ultimi anni abbiamo difeso con le unghie e con i denti le nostre imprese, abbiamo fatto il nostro dovere. Così diventa difficilissimo lavorare. Da un lato le famiglie non hanno soldi da spendere essendo crollato il potere di acquisto degli stipendi. Dall’altro il commerciante, proprio per la natura del commercio di vicinato e per il rapporto personale costruito negli anni con il cliente, non può aumentare i prezzi scaricando il costo del  caro energia sul consumatore finale. Tradirebbe la sua essenza e perderebbe clientela. Una verità è comunque innegabile: a queste condizioni il rischio è di lavorare in perdita e, evidentemente, questa non è una condizione sostenibile nel medio periodo. La situazione in assenza di interventi adeguati è destinata a peggiorare e la prossima bolletta non promette nulla di buono".

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