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Assunzioni della discordia all'Università di Foggia: sul finire del mandato del Rettore scatta la protesta del personale

Assemblea plenaria di due ore oggi del personale dell'Università di Foggia per protestare contro la delibera di aggiornamento del fabbisogno assunzionale portata in cda dal rettore uscente Maurizio Ricci. 17 reclutamenti

Un atto "intempestivo ed improprio", dal punto di vista tecnico e politico. Così il personale dell’Università di Foggia ha bocciato l’intervento del rettore uscente, Maurizio Ricci, di aggiornamento del fabbisogno dell’ateneo per gli anni 2018-2020 deliberato oggi in cda, mentre fuori da via Gramsci montava la protesta. Due ore di assemblea plenaria, a cui hanno partecipato tutte le sigle sindacali per stigmatizzare quanto si stava consumando al 6^ piano.

All’ordine del giorno del consiglio di amministrazione, infatti, c’era la programmazione del fabbisogno personale tecnico amministrativo e l’aggiornamento per gli anni 2018-2020. In sintesi, il reclutamento di 17 posizioni variamente articolate, per le quali si è proceduto a deliberare a maggioranza. “In meno di 15 giorni” hanno denunciato i sindacati, che al rettore, al direttore generale Teresa Romei e al direttore del personale, Enzo Costantini, avevano già provveduto nei giorni scorsi a manifestare tutto il loro dissenso per le modalità e le tempistiche dell’intervento. “Le linee guide del Miur per la formazione del piano del fabbisogno del personale prevedono che si coinvolgano i dirigenti o comunque le figure apicale dell’Amministrazione. Noi abbiamo 26 elevate professionalità, che sono state interessate al fotofinish e comunque dopo che la questione era già stata sottoposta al Senato Accademico per un parere”. Tantomeno sarebbero stati consultati i sei dipartimenti dell’Ateneo.

Un vero e proprio blitz di Ricci, par di capire, il rettore uscente che chiude il mandato a luglio. “Le due paginette”, come le definisce il personale, sono state inviate al Senato Accademico solo il 9 maggio scorso, senza una consultazione preventiva. Tant’è che dall’organo è giunto parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario dei tre rappresentanti del personale tecnico amministrativo, degli studenti che sono usciti, e un paio di astensioni. “Il giorno dopo, il capo del personale, Enzo Costantini, ha mandato mail a tutti le elevate professionalità e ai direttori di dipartimento per chiedere quali esigenze avesse l’Ateno secondo la loro opinione: un evidente tentativo di porre rimedio in ritardo e fuori tempo massimo prima del cda di oggi”. “Ovviamente le elevate professionalità hanno declinato, perché non si può in due giorni (il termine era il 13 maggio, ndr), senza consultazione, senza definire le priorità, inquadrare lo scenario futuro. Esiste tutto un meccanismo dettato dalle linee guida del Miur. I direttori di dipartimento, ben 5 su 6, eccetto Donatella Curtotti, hanno chiesto che il cda rinviasse il punto per aprire un tavolo tecnico che elaborasse piano più dettagliato. Invece Ricci è andato avanti ed ha ottenuto l’approvazione a maggioranza di questo pseudo piano”.

“Una forzatura” così definiscono l’atto, “intempestivo perchè ci troviamo nell’ultimo semestre dell’attuale rettore, quindi stai decidendo cosa farà l’istituzione quando tu non ci sarai più”, ed “improprio,  perchè non è coerente con gli obiettivi strategici di Ateneo che non emergono dalle delibera”. Tre sarebbero in particolare i bandi che si promettono di attenzionare, “perché il resto è aria fritta, non ci sono neanche le coperture finanziarie”. E promettono battaglia.  

Gli stessi candidati rettori, Agostino Sevi, Pierpaolo Limone e Lorenzo Lomuzio, hanno chiesto via mail che la questione venisse rinviata (cadendo, peraltro, in pieno periodo elettorale).

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