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Dal binario 271 ai silos granai: così il quartiere ferrovia diventa un parco archeologico industriale

Zoo Architecture, studio associato di Salerno, vincitore della sezione 1 di 'Architetture per Foggia', il concorso di idee promosso da Fondazione dei Monti Uniti e Rotary Club, giunto alla seconda edizione

Vince la sezione 1 del concorso 'Architetture per Foggia', destinata alla riqualificazione del quartiere ferrovia, Zoo Architecture, studio associato di Salerno. Marito e moglie presenti ieri alla cerimonia di premiazione. "Le soluzioni proposte aumentano il verde pubblico ed i servizi di quell'area ma creano anche un parco archeologico industriale utilizzando i binari dismessi della stazione e connettendoli ai silos allocati alle spalle, che rappresentano di fatto il primo granaio più grande d'Europa" il commento posto a base della scelta.

Il rinnovato modo di uso di funzioni legate alla logistica e ai trasporti, com'è noto, impone una riflessione sulla adeguatezza degli spazi rispetto alle rinnovate esigenze degli utenti. In quest'ottica, si legge, sono da ascrivere gli interventi di potenziamento degli snodi ferroviari più importanti del Paese, e di ammodernamento, sia in termini di facilità di uso dello scalo, sia intervenendo nella dotazione di funzioni diverse di tipo terziario e commerciale a supporto (come accaduto a Milano, attraverso la partecipazione dei cittadini).

La stazione di Foggia (una delle più trafficate del Paese) viene immaginata in questo progetto raggiungibile da ambo i lati (anche da viale Fortore) attraverso una rimodulazione degli accessi, servizi parcheggio, verde, e riutilizzo tutta quella serie di binari tronchi, alcuni dei quali,sopratutto  in adiacenza con viale Fortore, in avanzato stato di abbandono che darebbero vita ad un vero e proprio Parco Lineare per attività di tempo libero. Sarebbe il punto ideale, poi, per la nascita di un centro direzionale appannaggio di giovani e nuove idee imprenditoriali.

La presenza dei Silos Granai e dei capannoni dell'ex mercato ne fanno, tra l'altro, una "occasione imperdibile" per costruire un "contenitore vitale" di stimoli utili alla crescita culturale della città. "La memoria della Capitanata come Granaio d'Italia diventa uno spunto interessante per costruire un distretto culturale ed artistico inteso come "nuovo granaio", sulla scorta di quanto già avvenuto in altre grandi città italiane  ed europee (vedi La Tate Modern a Londra, la zona Tortona a Milano, le nuove Ogr di Torino).

Ovviamente il tutto, laddove si volesse finalizzare, andrebbe negoziato con Fs e, naturalmente, le zone adiacenti della città. Area 271 il nome dell'opera, dal numero del primo vagone che attraversò la ferrovia foggiana, attorno al quale si sviluppa l'intera progettualità.

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