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Economia

Al Congresso territoriale Antonio Lepore confermato segretario provinciale della Slp Cisl

Durante il VII congresso territoriale il segretario uscente è stato confermato all’unanimità: “Fare sindacato non è una professione da praticare, ma è passione, sacrificio, creatività e cambiamento”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Si è svolto domenica 12 marzo 2017, presso la Sala Convegni Hotel l’Approdo Domus Francescana di San Giovanni Rotondo, il VII* Congresso Territoriale dell’SLP Cisl Foggia. Alla presenza di oltre 150 partecipanti, tra delegati e invitati, è stato rieletto all’unanimità il Segretario uscente Antonio Lepore. “Ringrazio tutti i delegati per la fiducia nuovamente riposta in me – ha commentato il neo rieletto Segretario – Fare sindacato per me non è una professione da praticare ma è passione, sacrificio, creatività, cambiamento.  Un’azione che deve ripartire dai luoghi di lavoro perché se un sindacato si rinchiude nella sua casa anche se di vetro non ha futuro”.

 Durante la sua relazione Lepore ha toccato tutti i punti che in questi quattro anni hanno coinvolto le Poste: “La madre delle nostre battaglie si chiama sempre Privatizzazione -  ha spiegato nel suo intervento – Da modello di governance democratica, con la una partecipazione duale, si è passato ad una mera operazione di cassa con l’avvento di questo Governo e del nuovo management. Per questo abbiamo detto subito NO cominciando una lunghissima battaglia culminata con lo sciopero generale del 4 novembre scorso e con vertenze ancora tutt’oggi in atto (dal 13 marzo e sino al 12 aprile l’SLP Cisl, insieme a Ugl com, Failp-Cisal e Confsal-com hanno proclamato lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e straordinarie in tutti gli uffici postali, ndr)”.

Poi è stato ripreso il tema della riorganizzazione del recapito e il tema dei part-time ormai dimenticati dall’azienda: “Tutti si lamentano sulla nuova riorganizzazione, o meglio della disorganizzazione del recapito, con l’introduzione della consegna a giorni alterni: clienti, sindaci, associazione dei consumatori, interrogazioni parlamentari. Ma per l’Azienda va tutto bene. Non permetteremo di portare allo sfascio un segmento così importante e così sociale di Poste”.

Sui part-time: “10 mila in tutta Italia, circa 90 nella provincia di Foggia. Ma nonostante la carenza di personale negli uffici postali, l’azienda preferisce continuare con i disservizi e le attese per la clientela, pur di non trasformare contratti in full-time a ragazzi inseriti ormai da anni in azienda. La nostra battaglia per loro continua”. Sul territorio infine l’SLP Cisl Foggia si conferma prima forza di rappresentanza dei postali: “Dall’ultimo dato pervenuto (dicembre 2016, ndr) gli iscritti alla Cisl Poste rappresentano il 65% dell’intera popolazione postale – rivendica con orgoglio Lepore – La crescita registrata in questi anni, tenendo conto anche del calo degli applicati, ci inorgoglisce e responsabilizza ancor più. Credo sia stata premiata la nostra coerenza e la sincerità: abbiamo parlato di un mondo reale e non di fiabe e questo i lavoratori lo hanno apprezzato. Per questo permettermi un sentito ringraziamento a tutta la squadra che ha lavorato e continuerà a lavorare con me: componenti di segreteria, consiglieri, RSU, SAS e tutti gli attivisti. Il merito di questo risultato va diviso con loro”.

Ha concluso i lavori il Segretario Nazionale Nicola Oresta che nel sottolineare come il Congresso sia stato bello, appassionato, partecipato, carico di analisi e di progettualità, ha poi rimarcato come l’azione sindacale di questi ultimi mesi sia stata molto intensa a difesa dei principi di unitarietà e socialità di Poste, una azienda che deve rimanere ancora patrimonio del Paese. Poi si è addentrato nella trattativa del rinnovo contrattuale. “Le ultime notizie di queste ore circa una pregiudiziale sulla trattativa del rinnovo contrattuale circa l’unificazione dell’area quadri, con livello stipendiale dell’A2, la completa fungibilità di ruolo degli attuali A1 e A2, la soppressione del livello A1, con riduzione della retribuzione dei colleghi A1 a livello A2 e costituzione di un assegno ad personam pensionabile che faccia restare comunque immutata la retribuzione annua lorda, ci fanno pensare che lo scontro sarà ancora più duro nei prossimi tempi”. Termina l’intervento con un invito ad una maggiore unione: “Ma attenzione  ogni sforzo risulterà vano se i lavoratori non riusciranno a recepire il valore dell’aggregazione, del mettersi insieme, di costituire una complessa ed articolata rete di reale influenza, di pressione, una vera e propria lobby a tutela e protezione di ambiti ed equilibri oggi divenuti delicatissimi nello scacchiere organizzativo aziendale ed in ossequio ad una logica antica, ma sempre valida: chi tocca uno di noi, tocca tutti quanti noi”.

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