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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Foggia come "in un film di Fellini". Turista colpito dallo stile di vita: "Una città da amare, vivere e visitare"

Anthony Barbuto racconta la sua tre giorni a Foggia. E' rimasto colpito da alcune cose ma qui scarseggiano l'inglese, i turisti e i negozi di souvenir

Foggia, “una città da amare, da vivere, da visitare”. Addirittura una location che ti consente di “tornare indietro nel tempo”, come se fossi “in un film di Federico Fellini”. E’ la recensione che un turista inglese fa del capoluogo dauno su www.italianenthusiast.com, dopo esserci stato per la prima volta lo scorso settembre, ospite di una sua amica foggiana.

Anthony Barbuto (un nome che lascia immaginare origini nel Belpaese), esordisce ammettendo di essere un appassionato dell’Italia, ma che il suo tentativo è sempre stato quello di provare a sperimentare “l'autentica cultura italiana”.  Non quella del turismo di massa, ma quella nascosta nei borghi minori, tra un viottolo e un piatto di fave e cicorie. “Se avessi la possibilità di trascorrere una serata in un noto vigneto commerciale in Toscana per una degustazione di vini di fantasia, rispetto a una serata in un appartamento di un locale in una piccola città pugliese dove viene servito vino fatto in casa, sceglierei quest'ultima opzione” racconta. Perché “il turismo di massa, pur ottimo per l'economia italiana, non è sempre ottimo per il turista quando l'obiettivo è quello di catturare l'autentico stile di vita italiano senza imbattersi in un negozio di souvenir in ogni angolo”.

Per meglio spiegare la sua filosofia, Anthony racconta della sua tre giorni a Foggia. E ne decanta meraviglie. “A titolo di esempio – scrive -, lo scorso settembre sono arrivato in una città della Puglia settentrionale di circa 150mila abitanti chiamata Foggia. Fino a un anno prima, non avevo mai sentito parlare di Foggia”.

“Quando il Frecciargento arrivò alla stazione di Foggia, non ci volle molto per rendermi conto di essere entrato in una città italiana non toccata dal turismo (di massa, ndr). I prezzi erano moderati, l'inglese scarseggiava, e non dovevo evitare folle di turisti che facevano selfie in ogni direzione. Non ricordo nemmeno di aver visto un negozio di souvenir”.

Anthony soggiorna in un b&b del centro storico e viene accompagnato a visitare dapprima il Teatro Giordano, poi Piazza Umberto Giordano. Scopre così l’esistenza di “un compositore di fama mondiale nato a Foggia e conosciuto in America, essendo diventato colonna sonora di vari film, tra cui Philadelphia, To Rome with Love e Saint Laurent “.

“Durante il mio soggiorno – continua- ho visto varie attrazioni, tra cui la cattedrale, il parco della comunità ( Parco Urbano Karol Wojtyla, ndr) e il museo ( Museo del Territorio, ndr). Foggia non ha Antonio Vivaldi, ma ha Umberto Giordano. Foggia non ha Michelangelo, ma ha Francesco Saverio Altamura. Foggia non ha un ufficio doganale (per gli umani), ma ne ha uno per le pecore (Palazzo Dogana). La città fu in gran parte distrutta durante la seconda guerra mondiale dopo i vasti attacchi dei bombardamenti da parte delle forze alleate – ricorda Anthony-. Ha attraversato un periodo difficile, ma si sta riprendendo”.

E oltre alla storia, che il sig. Barbuto ha trovato “ricca e prolifica”, “ciò che mi ha colpito di più di Foggia è stato lo stile di vita. Il martedì sera, intorno a mezzanotte, ho girato il centro storico con la mia amica Sara e ho osservato una grande quantità di gente del posto socializzare, uscire con gli amici e godersi la vita. Un modo giusto per me. Niente di ostentato, niente di eccezionale, l'acqua è sempre servita con il caffè. Il piatto semplice di fagioli e cicoria, viene comunemente servito per cena. I vestiti sono asciugati su stendini ai balconi. Gli amici passano la mezzanotte passata nei giorni feriali nelle piazze popolari”..

“Nel complesso – continua la recensione-, penso che Foggia sia fantastica. Quando cammino per Foggia mi sembra di tornare indietro nel tempo attraverso un film di Federico Fellini”. Ma non c’è solo la città capoluogo nelle parole del turista. “Oltre a Foggia, ci sono altre città vicine che vale la pena visitare. La bellissima zona montuosa del Gargano e la città di Peschici sono a circa un'ora di distanza. Manfredonia dista solo 20 miglia da Foggia (anche con un'incredibile vita notturna)”.

Quindi, l’invito finale: “Consiglio Foggia a tutti gli appassionati italiani che sono già stati in Italia almeno una volta”, anche se, a causa della scarsa diffusione dell’inglese, “devono avere una conoscenza di base della lingua italiana (a meno che non si organizzino per avere una guida turistica o locale)”.

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