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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

L'Ance tira le orecchie ai commissari di Foggia: "Cambiate passo, servono i fatti"

Chierici, torna a parlare delle criticità sul mondo delle imprese che “non possono aspettare tempi biblici per ottenere riscontri ad istanze che si perdono nella burocrazia di un palazzo dove anche interloquire con gli uffici preposti è diventata operazione complicata se non impossibile”

Mentre in città tiene banco il tema dei rifiuti e della gestione del servizio di raccolta di Amiu, con cumuli di immondizia sparsi per le strade della città e non ancora raccolti, il presidente di Ance, nonché vice di Confindustria con delega alle Infrastrutture, Ivano Chierici, tira le orecchie ai commissari straordinari. Secondo il massimo esponente in Capitanata dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili, "nonostante gli impegni assunti pubblicamente, perdura un inspiegabile ritardo ed un ingiustificato stallo delle attività relativamente alle risposte che le imprese aspettano ed in assenza delle quali operare diventa difficile se non impossibile. Una situazione inaccettabile che denunciamo con preoccupazione”.

Chierici, torna a parlare delle criticità sul mondo delle imprese che “non possono aspettare tempi biblici per ottenere riscontri ad istanze che si perdono nella burocrazia di un palazzo dove anche interloquire con gli uffici preposti è diventata operazione complicata se non impossibile”, precisa Chierici. “ Se non saranno rimossi, con l’urgenza che il caso richiede, gli ostacoli che impediscono il normale funzionamento della tecnostruttura, le condizioni di crisi, già di per se pesanti per le imprese, avranno ricadute penalizzanti per il mondo del lavoro, determinando una responsabilità che pesa interamente sulla Commissione Straordinaria, chiamata a sbloccare la spirale di degrado in cui la città versa, non solo a controllarla”.

L'esponente di Ance conclude: "Abbiamo sin ora atteso con il consueto garbo istituzionale che ci contraddistingue, tuttavia le istanze delle aziende non possono restare inattese. In mancanza di un cambio di passo, che chiediamo con determinazione, le amare vicende di questa città non troveranno soluzione perché le parole e i buoni propositi su cui non dubitiamo affatto non bastano più, posto che servono fatti, è necessario ripristinare un dialogo su tutta una serie di questioni che abbiamo posto e sulle quali non abbiamo ricevuto risposte concrete”.

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