Foggia sarà snodo nevralgico della bretella "Napoli-Bari-Lecce-Taranto"
La Puglia e il Sud guardano al futuro con l'Alta Capacità-Velocità e di potenziamento della linea ferroviaria. Foggia diventerà uno degli hub più moderni e innovativi. Minervini: "Tranquilli, la stazione non si tocca"
Scattate una fotografia voi che passate perchè tra cinque anni il volto del polo ferroviario di Foggia sarà completamente stravolto. E con esso, quello dell'intera Puglia.
Comincia, infatti, finalmente a prender forma e sostanza quella programmazione di Alta Capacità-Alta Velocità e di potenziamento della linea ferroviaria che la Puglia, ma più in generale il Sud, attende da anni.
E che vedrà proprio Foggia svolgere in futuro un ruolo fondamentale, di anello di connessione dell'intera regione al resto dell'Italia.
Non è un caso, dunque, se interesseranno proprio la Capitanata i primi atti esecutivi di quel Contratto istituzionale di Sviluppo per la realizzazione della direttrice ferroviaria "Napoli-Bari-Lecce-Taranto" siglato il 2 agosto scorso a Roma dai Ministeri per la Coesione Territoriale e delle Infrastrutture e Trasporti insieme alle Regioni Puglia, Campania e Basilicata e al Gruppo FS Italiane.
Si tratta di un complesso quadro di interventi che faranno piovere sul territorio ben mezzo miliardo di euro di vecchi fondi FAS destinati, entro il 2017, a fare di Foggia uno degli hub più moderni ed innovativi, seconda per ora solo a Viareggio.
La presentazione questa mattina nella sala giunta del Comune di Foggia da parte dell’assessore regionale alle infrastrutture strategiche Guglielmo Minervini, dal sindaco Gianni Mongelli, dall’assessore alla Qualità e all’Assetto del Territorio Augusto Marasco e da Roberto Pagone, direttore territoriale di produzione di Rete Ferroviaria Italiana. Oltre ad esponenti di rilievo del mondo economico e sindacale di Capitanata.
Si va dal ripristino dell'itinerario merci Napoli-Bari e dunque dalla riattivazione della bretella Bovino-Cervaro-Foggia che consentirà di non far transitare più i treni merci per la stazione centrale di Foggia, tenendoli fuori dalla città e decongestionandone il traffico (costo dell'opera 250 milioni di euro da attivare entro il 2014) all'installazione dell'apparato centrale computerizzato nella stazione centrale che permetterà di gestire in tutta sicurezza i futuri flussi passeggeri (50 milioni di euro), al potenziamento della linea Potenza-Foggia (200 mila euro).
POLO FERROVIARIO FOGGIA: LA SCHEDA
Ulteriori 10 milioni di euro verranno destinati al collegamento della zona industriale della città col baffo, oltre a risorse future che verranno impegnate per collegare la superstrada al secondo casello autostradale, ha preannunciato l'assessore Minervini che ha chiarito una volta per tutte ciò che i foggiani attendono di sapere da tempo: "la stazione di Foggia non si tocca, la sua centralità non è in discussione".
E d'altro canto gli interventi in programma lo confermano, come fa rilevare Pagone di Rfi: "la bretella consentirà di bypassare la città solo per ciò che concerne le merci che, dopo la tragedia di Viareggio, ci confermano l'urgenza di riformare il sistema ferroviario in tal senso. Lo abbiamo fatto per Taranto e Bari. Lo faremo anche per Foggia. Tre bretelle che ci consentiranno di avere in Puglia uno dei tratti ferroviari più moderni e sicuri a livello nazionale".
E Foggia in tutto questo farà da trait d'union, candidandosi ad essere snodo nevralgico. "Con il piano per il Sud l'Italia riparte e lo fa dalla Puglia" continua soddisfatto Pagone, "e a me piace dire, coniando uno slogan, che la Puglia e Foggia, in questo modo, accendono il motore della ripartenza".
Soddisfatto il sindaco Mongelli per il quale quella di oggi rappresenta una giornata storica, "dal forte simbolismo politico e tecnico-economico per la città" mentre Minervini non ha dubbi: "Il potenziamento infrastrutturale permetterà alla Puglia di rafforzare il proprio sistema economico-produttivo. E' questa la nostra ricetta per uscire dalla crisi".