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Alenia, situazione critica e lavoratori preoccupati: cosa sta succedendo alla Simav?

Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro con Finmeccanica di cui fa parte la Simav per discutere della situazione produttiva del sito di Foggia e per tranquillizzare i lavoratori

In merito alla vertenza Simav – l’azienda del gruppo Finmeccanica che fornisce servizio di manutenzione allo stabilimento Alenia - non c’è stato l’incontro inizialmente programmato dalle segreterie Fim, Fiom e Uilm con Finmeccanica, disdetto dai sindacati successivamente alle dichiarazioni dell’ing. Facondo fatte alle RSU nell’incontro del 12 aprile. Il capo divisione Aerostrutture avrebbe fatto una panoramica sulla situazione degli stabilimenti Finmeccanica della Divisione Aerostrutture (Foggia, Nola, Pomigliano, Grottaglie) evidenziando come lo stabilimento del capoluogo dauno sia quello più critico per via dei programmi con rate in discesa e l’assenza di nuove commesse.

Per Facondo le cause che avrebbero determinato questa situazione sono dovute a scelte sbagliate dal precedente management, che avrebbe portato la Divisione di Aerostrutture in una condizione drammatica: circa due milioni di perdite a settimana tra i quattro stabilimenti. Da qui la necessità d’internalizzare alcuni pacchetti di attività, cedute in passato ad altre aziende, con contratti abbastanza vincolati, per portare lavoro al sito di Foggia e, quindi, saturare i lavoratori.

Sempre a detta di Facondo, sarebbero a rischio pacchetti di lavoro con il cliente Boeing, anch’esso in cerca d’internalizzare attività, dopo i problemi di qualità avuti sul box multispar dello stabilizzatore B787/9. In conclusione, nel suo mandato vuole sistemare i conti della Divisione Aerostrutture.

Per le segreterie, le dichiarazioni fatte dai dirigenti di Finmeccanica sono “gravi e allarmistiche, oltre che prive di dati documentali e fuori dalle logiche e dalle regole condivise dall’accordo integrativo di Finmeccanica One Company, siglato il 2 febbraio scorso”.

Aggiungono Fim, Fiom e Uilm: “Le stesse hanno generato forte preoccupazione tra le maestranze e nel territorio (considerando che la Finmeccanica di Foggia occupa oltre mille addetti insieme all’indotto) a causa dell’eventuale ricaduta sull’occupazione, se è vero che alcune attività sono realmente a rischio e in prospettiva garantirebbero solo tre o quattro anni di lavoro”.

“Prendiamo inoltre atto del comportamento avuto dall’azienda, palesemente in contraddizione con quanto concordato nel recente accordo integrativo al capitolo ‘Relazioni Industriali’, che ha volutamente ignorato la richiesta d’incontro chiesta dalle scriventi organizzazioni sindacali congiuntamente alle Rsu di stabilimento. Per queste ragioni chiediamo un incontro nazionale con Finmeccanica, attraverso gli organismi individuati dall’accordo integrativo, per discutere della situazione produttiva del sito di Foggia e riportare serenità ai lavoratori e alle loro famiglie” concludono.

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