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Economia

Taizhou strizza l’occhio a Foggia: c’è l’accordo tra le due università

Le due università si sono impegnate per 5 anni a collaborare incentivando un reciproco scambio di docenti, personale tecnico amministrativo, studenti, visiting professor e researcher

Cina chiama Italia, protocollo d'intesa Foggia-Taizhou: le due Università si sono impegnate per cinque anni a collaborare attraverso un reciproco scambio di docenti, personale, studenti, visiting professor e researcher. I corsi di laurea verso cui gli studenti cinesi hanno mostrato maggiore interesse sono Scienze agrarie, Medicina, Ingegneria, Odontoiatria, Scienze motorie e Scienze della formazione.

Il delegato: «Primo passo verso una vera apertura all'Oriente». Nell'ambito dei rapporti socio-culturali intrapresi tra Foggia e Taizhou (città del Sud Est della Cina popolata da 4,5 milioni di abitanti, economia basata principalmente sull’agricoltura anche se negli ultimi anni è stato avviato un processo di industrializzazione che ha portato all'accoglienza di multinazionali farmaceutiche, biomedicali, biochimiche e bio-tech), nei giorni scorsi una delegazione locale si è recata a Taizhou per gettare le basi per una cooperazione internazionale tra le due città.

Lo scorso 25 novembre è stato firmato il Memorandum of Understanding (MOU) tra la Taizhou University e l’Università di Foggia, accordo bilaterale che ha ufficializzato una concreta convergenza di interessi tra le parti indicando una comune linea d'azione mirata alla collaborazione attraverso lo scambio di conoscenze. Con il MOU le due Università si sono impegnate per cinque anni a collaborare incentivando un reciproco scambio di docenti, personale tecnico amministrativo, studenti, visiting professor e researcher. «La nostra Università – ha dichiarato la prof.ssa Chiara Porro – ha avuto il privilegio di essere la prima Università europea a firmare un accordo con Taizhou, segno della crescente attenzione internazionale verso il lavoro che stiamo svolgendo e che sta cominciando a dare discreti risultati».

Taizhou University è nata nel 2013, 4 anni dopo il riconoscimento dell'autonomia ottenuto dall'Università di Foggia, tuttavia può già contare su 7000 studenti, 11 facoltà, 41 Corsi di Laurea e 200 docenti di cui 35 ordinari: un exploit che non può non tener conto dell'espansione demografica di quello che a giusta ragione può essere definitivo il Continente cinese. «La firma di questo accordo è il primo passo dell'Università di Foggia verso l'accoglienza di studenti provenienti dall'Oriente e anche dall'estremo Oriente, i corsi di laurea verso i quali è stato mostrato un maggiore interesse sono Scienze agrarie, Medicina, Ingegneria, Odontoiatria, Scienze Motorie e Scienze della formazione – aggiunge la prof.ssa Porro –. Difatti la firma di questo accordo è mirata soprattutto a incrementare il numero degli studenti stranieri iscritti alla nostra Università, importante parametro del processo di internazionalizzazione dell’Ateneo che viene più che positivamente valutato dal MIUR

Da tempo UniFg aderisce al progetto Marco Polo del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, offrendo a 100 studenti cinesi la possibilità di frequentare l'Ateneo dauno (ma ad oggi nessuno studente cinese si è mai iscritto, mentre con altri Paesi anche extra europei lo scambio di docenti e studenti risulta quanto meno avviato). Al momento solo il programma Erasmus permette a studenti stranieri di frequentare, per un periodo che va da 6 mesi ad 1 anno, l'Università di Foggia.

L'obiettivo, per cui, è quello di incentivare e di strutturare in maniera definitiva questo flusso da e per UniFg, in modo da renderlo già dai prossimi anni un Ateneo veramente internazionale. «Ci siamo naturalmente ripromessi – conclude la prof.ssa Porro – di ricambiare l'ottima ospitalità ricevuta, una accoglienza veramente degna di nota verso tutta la nostra delegazione mostrando la massima apertura verso Foggia e verso la Capitanata. Un atteggiamento che ben predispone verso una collaborazione che, dal punto di vista accademico e socio economico, lascia davvero ben sperare»

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