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Economia

Coop Estense spiega così la trattativa che ha scongiurato 147 licenziamenti

Accordo raggiunto tra l'azienda e i sindacati. "Unico fine delle proposte quello di dare a Coop Estense le condizioni necessarie per garantire una presenza nel Mezzogiorno"

Attorno al tavolo del ministero del Lavoro, che si è svolto ieri a Roma, Coop Estense e sindacati hanno raggiunto un accordo che scongiura il licenziamento di 147 lavoratori distribuiti in 12 punti vendita tra Puglia e Basilicata. Accordo che cancella le procedure di mobilità e risolve il controverso tema dell’esternalizzazione.

LA NOTA DI COOP ESTENSE | Si è conclusa nella serata di ieri, martedì 30 giugno, al ministero del Lavoro la trattativa tra Coop Estense e organizzazioni sindacali sulla crisi della rete di vendita pugliese. L’accordo raggiunto a Roma testimonia ancora una volta la forte e determinata volontà della cooperativa di conseguire unitariamente due importanti obiettivi: favorire efficienza gestionale e risultato economico, difendendo contemporaneamente il lavoro. La proposta avanzata ieri dalla cooperativa, sulla quale si è costruito l’accordo finale, è la terza proposta formulata da Coop Estense in questi mesi di trattativa.

È bene ricordare che il punto di partenza era un obiettivo di contenimento della perdita di 12 milioni di euro registrata nel solo 2014. Per due terzi di questo importo ci si proponeva il recupero attraverso il miglioramento delle politiche commerciali e il contenimento dei costi di gestione; l’ultimo terzo attraverso il contenimento del costo del lavoro: poco più di 4 milioni di euro. Coop Estense è arrivata a proporre una ipotesi alternativa con un consistente ridimensionamento dell’obiettivo immediato di recupero di costo del lavoro, giunto a 1,3 milioni di euro, ma con obiettivi, stabiliti dall’accordo, di ulteriori rilevanti recuperi sul costo del lavoro per i prossimi due anni.

Coop Estense esprime soddisfazione poiché è stato raggiunto l’obiettivo principale che si era data: recuperare risorse economiche in tutte le variabili gestionali, compreso il costo del lavoro. Portare l’incidenza di quest’ultimo a una dimensione sostenibile è infatti oggi una condizione necessaria per la cooperativa per continuare ad operare in un contesto fortemente critico come quello del Sud.

Il tema controverso dell’esternalizzazione è stato risolto collegandolo agli importanti obiettivi di recupero di costo del lavoro, in mancanza dei quali potrà rendersi necessario il ricorso ad una forma organizzativa capace di generare maggior efficienza per recuperare una situazione di equilibrio economico.

Stupisce fortemente che un rappresentante sindacale abbia attribuito l’esito positivo della trattativa a fantomatiche pressioni politiche che la cooperativa avrebbe subito o addirittura al progetto di unificazione tra Coop Estense e altre due grandi cooperative di consumo. Il risultato della trattativa è il frutto della costante e paziente ricerca di una soluzione ad un problema grave per il quale la cooperativa ha formulato molteplici proposte. Proposte elaborate con un unico fine: dare a Coop Estense – e in prospettiva alla nuova grande Coop che nascerà – le condizioni necessarie per garantire una presenza nel Mezzogiorno.

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