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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

L’ex Amica batte cassa: vuole 80 milioni di euro. Landella: “Accordo o sarà dissesto”

A tanto ammonta il contenzioso tra Palazzo di Città e la curatela fallimentare dell'ex azienda Amica. Mainiero attacca l’attuale amministrazione. Landella: “Qualcuno deve dire la verità”

Quasi 80milioni di euro. Una somma monstre, che rischia di mandare gambe all'aria il Comune di Foggia. È l'ammontare del contenzioso esistente tra Palazzo di Città e la curatela fallimentare dell'ex azienda Amica. Lo conferma l'assessore al contenzioso del Comune, Sergio Cangelli. Il passato che ritorna. E lo fa prepotentemente. Con un primo assaggio avutosi oggi in Consiglio comunale. L'assise ha poco fa ratificato e dichiarato immediatamente eseguibile il riconoscimento di un debito fuori bilancio da 700mila euro, frutto della transazione giudiziale tra ente e curatela fallimentare rispetto ad un debito da 1.294.000,00 euro. La somma rinverrebbe da servizi mai pagati all'ex Amica dalle passate amministrazioni per attività di custodia, vigilanza disinfestazione e manutenzione delle scuole comunali, dati in carico all'ex società di igiene urbana nel 2008, per svolgere le quali era stata creata una società ad hoc, Amica Gestioni. L'ex azienda di igiene urbana, che sul punto aveva già citato in giudizio il Comune di Foggia, non se li è mai vista corrispondere. Assieme a queste, tante altre somme, a quanto pare. Che oggi raggiungerebbero la soglia monstre di 80milioni di euro.

L'amministrazione sta transando anche su questa, ha fatto sapere oggi il sindaco Landella in aula (probabilmente riuscirà a cavarsela con poco meno di 5milioni di euro). Ma tanto è bastato a riaccendere la polemica dell'occultamento della reale debitoria del Comune di Foggia per salvarlo dal dissesto (con l'adesione al Salva Enti) e mettere sotto il tappeto le responsabilità dirigenziali, politiche ed istituzionali del fallimento finanziario di Corso Garibaldi, sacrificando Amica. "Transare significa riconoscere la giustezza di quei crediti" ha tuonato in aula il capogruppo dei Fratelli d'Italia Giuseppe Mainiero, che oltre a puntare il dito contro tecnostruttura e passate amministrazioni, ha evidenziato, a suo parere, la "perfetta continuità di questa amministrazione, che alla Corte dei Conti doveva andare a dire come quel piano Salva Enti - fatto per coprire le responsabilità dei dirigenti e garantire la ricandidabilità agli autori di centrosinistra di quello sfascio - non fosse valido".

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Immediata la reazione del sindaco Landella: "Quando dai banchi della minoranza dicevamo che il fallimento dell'Amica avrebbe travolto il Comune di Foggia, ci accusavano di inneggiare al dissesto. Questo bubbone è esclusivamente imputabile al governo che ci ha preceduto e che ha distrutto le casse del Comune di Foggia. E la cosa che mi dispiace è che il piano salva enti è stato certificato dal Ministero dell'Economia. Ci sono precise responsabilità istituzionali anche ad alti livelli. Oggi abbiamo segnali positivi dall'assemblea dei creditori. Se non dovessimo chiudere la transazione, dovremo dichiarare il dissesto. Qualcuno deve dire la verità". 

La transazione appena riconosciuta dall'aula è solo uno dei 45 debiti fuori bilancio, rivenienti per la gran parte da sentenze, approdati oggi in aula. Un buco nero abnorme, di cui pare nessuno abbia la cifra esatta e rispetto al quale appare impossibile risalire a precise responsabilità. Motivo per cui (ed anche per tutelarsi) la maggioranza ha fatto oggi approvare un emendamento in cui si impegna il segretario generale a procedere con l'accertamento delle responsabilità, per ogni debito fuori bilancio deliberato. Alla votazione partecipano non più di 12/13 consiglieri. Ha lasciato i banchi Noi con Salvini. Prima di loro, Pasquale Cataneo. Assenti il forzista Nicola Russo e Giuseppe Pertosa. Non va meglio tra i banchi del centrosinistra, che quei debiti ha concorso a produrli: la gran parte, infatti, non si è proprio presentata, favorendo, tra l'altro, il rinvio di tutti gli altri accapi per i quali l'assise era stata convocata (con ordini del giorno, tra l'altro, di enorme interesse per la città). Un evidente aiuto alla traballante maggioranza.

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