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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Apricena

Favorì la latitanza di tre criminali del Gargano: in carcere 55enne, ai domiciliari incontrava gente nel casolare

Gli erano stati concessi da poco i domiciliari. Nel suo casolare di campagna, mesi fa, la polizia arrestò Angelo Bonsanto e Francesco Scirpoli, entrambi evasi dalla casa circondariale di Foggia, nonché Pietro La Torre, latitante dal mese di maggio 2019

Torna in carcere l’uomo che favorì la latitanza di tre pregiudicati garganici, tra cui due degli evasi della protesta del 9 marzo, quando dal carcere di Foggia fuggirono 72 detenuti. Da pochi giorni gli erano stati concessi gli arresti domiciliari, ma lui incontrava soggetti non autorizzati contravvenendone alle disposizioni.

Lo scorso giovedì mattina, quindi, gli agenti della questura di Foggia hanno arrestato l’uomo, classe 1965, al quale da qualche giorno era stato concesso di scontare in regime di arresti domiciliari il periodo di detenzione conseguente al suo arresto avvenuto in agro di Apricena lo scorso mese di aprile. L’uomo, lo ricordiamo, era stato arrestato da personale della squadra mobile di Foggia in occasione di un’irruzione nel suo casolare, sito in agro di Apricena, che ha permesso di rintracciare ed arrestare anche Angelo Bonsanto e Francesco Scirpoli, entrambi evasi dalla casa circondariale di Foggia.

Insieme a loro fu preso anche Pietro La Torre, latitante dal mese di maggio 2019 e destinatario di ordine di carcerazione dovendo scontare la pena detentiva di anni 2 e mesi 8 di reclusione. Gli ultimi due sono ritenuti elementi di spicco dell’organizzazione criminale dei Lombardi-Ricucci-La Torre. Come noto, i tre fuggiaschi erano stati sorpresi durante una riunione che si stava svolgendo nel casolare dell’arrestato, a cui partecipavano anche altri pregiudicati manfredoniani.

VIDEO - Cattura da film in una cava di Apricena: polizia irrompe e arresta due evasi dal carcere e il ricercato La Torre

Dopo un periodo di detenzione in carcere, conseguente al citato arresto cui era seguita - su richiesta della Direzione distrettuale antimafia barese - l’emissione di un’ordinanza custodiale da parte del gip presso il tribunale di Bari, al 55enne sono stati concessi gli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del processo.

Tuttavia, in spregio alle prescrizioni impartite dal giudice, lo stesso è stato sorpreso nel luogo di detenzione domiciliare in compagnia di soggetti non autorizzati. Invero, nell’ambito del dispositivo provinciale predisposto dalla questura di Foggia per contenere il diffondersi del contagio da Covid-19,  nella giornata del 17 settembre, un equipaggio del Reparto prevenzione crimine ‘Puglia Settentrionale’ si è recata presso il casolare constatando che l’uomo era in compagnia di altri soggetti gravati da precedenti penali e non autorizzati. Ne è seguita la tempestiva segnalazione della questura di Foggia e alla Dda di Bari che, quindi, ha richiesto e ottenuto dal gip l’aggravamento della misura cautelare. L’uomo è tornato in carcere.

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