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Cronaca San Severo

Vincenzo lotta tra la vita e la morte in Rianimazione. Il fratello Marco: "Non passi come incidente, in realtà è stato "giustiziato""

A quasi un mese dal tragico avvenimento il fratello Marco ritiene si sia trattata di "una esecuzione sommaria e ingiustificabile sotto tutti i punti di vista", aggiungendo che "Non può passare come un incidente"

Dal 22 ottobre scorso Vincenzo Fanelli, il collaboratore scolastico della scuola secondaria di primo grado Petrarca di via Palmiro Togliati, colpito alla nuca con un colpo d'arma da fuoco da un uomo di 83 anni all'uscita della scuola, è ricoverato presso l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza in gravi condizioni. 

A quasi un mese dal tragico avvenimento il fratello Marco ritiene si sia trattata di "una esecuzione sommaria e ingiustificabile sotto tutti i punti di vista", aggiungendo che "Non può passare come un incidente".

Nel corso dell’interrogatorio che si è svolto la sera stessa davanti al pm di turno, il custode della casa vicina al cortile dell'istituto scolastico dove si è consumato il fatto, aveva sostenuto che da tempo la vittima lo prendesse in giro, che il colpo, a suo dire, era partito accidentalmente e che avrebbe voluto soltanto minacciarlo. "Non esiste, in realtà è stato “giustiziato”, tuona il fratello di Vincenzo.

Il 60enne sta combattendo tra la vita e la morte nel reparto della Rianimazione dell'ospedale di San Pio: "Molti concittadini ci sono vicini e pregano per Vincenzo ma dobbiamo constatare che dopo le prime notizie clamorose su questo caso ora è calato il silenzio. Chiedamo di conoscere le responsabilità di quanto accaduto".

Marco e i familiari del 60enne chiedono che vengano accertate tutte le responsabilità, "chiediamo maggiore sensibilità e ringraziamo i nostri concittadini e i tanti amici per la solidarietà umana e per l'affetto mostrato" - e che si faccia luce anche sul perchè l'uomo vivesse in quell'immobile di proprietà del Comune: "Anche se legalmente detenute, le armi non avrebbero dovuto stare in un posto sensibile dove ci sono alunni, docenti e genitori" concludono.

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