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Martedì, 23 Aprile 2024

Tifosi esagitati, la "guerriglia urbana" dopo la retrocessione del Foggia: le immagini video degli scontri di Verona

Sono state deferite 26 persone, di cui venti residenti nel Foggiano, 4 nel bolognese, 1 in provincia di Milano e 1 a Forlì Cesena, di età compresa tra i 16 ed i 51 anni

Come riporta Veronasera, il post partita dell'ultima gara del campionato di serie B andata in scena lo scorso maggio al Bentegodi, che ha sancito l'accesso ai playoff degli scaligeri e la retrocessione dei rossoneri, è stata "una vera guerriglia urbana", così sono stati definiti dal personale della Digos e della Questura di Verona, i minuti che sono seguiti al triplice fischio del direttore di gara.

Gli scontri e le denunce di 26 tifosi rossoneri e uno veronese

Come riferito dalle forze dell'ordine nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella questura scaligera, allo stadio erano presenti 2175 supporters rossoneri, 500 quali ritenuti degli ultras. La partita era finita sotto la lente d'ingrandimento per quanto riguarda l'ordine e la sicurezza pubblica, dal momento che il risultato era determinante per la classifica delle due squadre, le cui tifoserie sono divise da un'accesa rivalità. 

Concluso dunque il match, che ha visto i padroni di casa imporsi per 2-1, i foggiani sarebbero stati invitati ad attendere nel proprio settore che i sostenitori locali lasciassero la zona, ma anziché attendere l'autorizzazione del dirigente del servizio di ordine pubblico, la tifoseria ospite avrebbe forzato il cordone degli steward e si sarebbe riversata nell'area sottostante la Curva Nord, mentre era ancora in corso il deflusso del pubblico di fede scaligera. 

Giunti nella cosiddetta “proboscide”, alla vista dei veronesi diretti verso il parcheggio prossimo alla pizzeria “Grotta Azzurra”, alcuni foggiani avrebbero provato a scavalcare la cancellata divisoria ma solo l’intervento tempestivo del personale di polizia avrebbe evitato il contatto con gli avversari. A quel punto, per evitare che la situazione degenerasse, è stata autorizzata l'apertura del cancello che conduce al parcheggio riservato agli ospiti, permettendo così ai pugliesi di raggiungere le proprie auto. 

Proprio qui però, gli ultras foggiani avrebbero sfogato tutta la propria rabbia, posizionandosi davanti al cancello che dà su piazzale Atleti Azzurri d'Italia prendendo di mira gli avversari gialloblu con insulti e un lancio di fumogeni, petardi e torce luminose. È partita così l'escalation di violenza che infine porterà al ferimento di un funzionario di polizia e al danneggiamento di alcuni mezzi delle forze dell'ordine. 

Pochi minuti dopo infatti, circa 200 ultras foggiani, hanno notato la presenza di un folto gruppo di sostenitori veronesi all'esterno del parcheggio, sul lato di via Sogare, e si sono portati in massa un quella direzione. Sono stati schierati così i reparti di rinforzo, per evitare qualsiasi contatto tra i due schieramenti e tenerli lontani: un'operazione che da un lato è risultata vincente, con le fazioni rimaste a debita distanza e i veronesi che non hanno "forzato la mano", ma dall'altro ha decretato le forze dell'ordine come nuovo obiettivo dei foggiani, "responsabili" di essersi messe in mezzo e aver impedito lo scontro. 

È stato da quel momento, e per circa mezzora, che gli ultras rossoneri hanno sfogato la propria furia dando vita ad una vera e propria guerriglia urbana. Tutti a volto coperto, si sono muniti di qualsiasi oggetti potesse tornare utile al loro scopo: bottiglie di vetro, sassi (anche di grosse dimensioni), fumogeni, lattine ed aste, che sono state lanciate in direzione degli operatori di polizia schierati all'esterno del parcheggio, senza rinunciare a mettere mano a cinghie e bastoni per colpirli. Nel frattempo, a più riprese, i facinorosi hanno provato a buttare giù il cancello che impediva loro di riversarsi in via Sogare. 

Sono scattati così gli interventi dissuasivi dei reparti di polizia, che si sono serviti a più riprese anche di lacrimogeni, ma i foggiani, dopo un primo momento in cui sono stati costretti ad arretrare a causa del denso fumo, hanno ripreso ad avanzare dopo essersi muniti di nuovi oggetti contundenti. 

Proprio nel corso di questi scontri è stato registrato il ferimento di un funzionario di polizia, colpito da una delle tante pietre lanciate dai supporters ospiti, che gli ha causato una “contusione addominale e facciale da percosse” ed una prognosi di 10 giorni. 

La professionalità del personale operante, ha comunque permesso che le conseguenze potessero essere ben più gravi: il numero, ma soprattutto le dimensioni dei massi utilizzati contro le forze dell’ordine, avrebbero potuto provocare feriti ben più gravi o a vere e proprie tragedie. È il caso del masso lanciato su una camionetta della guardia di finanza, poi sequestrato del peso di oltre 4 chili. 

Danni, anche ingenti, sono stati provocati anche ad altri tre mezzi di servizio: un’autovettura della Questura di Verona ha subito la rottura del parabrezza anteriore e due furgoni blindati usati dai reparti di rinforzo della Polizia di Stato hanno subito diverse ammaccature sulla carrozzeria. Anche il cancello carraio posteriore del parcheggio (lato via Sogare), a causa dei violenti e ripetuti colpi sferrati dagli ultras foggiani, è fuoriuscito dal binario di scorrimento risultando completamente inservibile, oltreché pericoloso per l’incolumità degli uomini in divisa schierati a ridosso dello stesso.

In precedenza, gli ultras avevano preso diverse precauzioni per rendersi irriconoscibili e non identificabili. Dallo scambiarsi tra loro i vestiti o indossandone altri, fino ad utilizzare un biglietto che non riportava il proprio nominativo e sbloccare i tornelli per consentire il passaggio di altre persone senza l'obbligatoria obliterazione del ticket. Nonostante questo però, la Digos di Verona è riuscita ad identificare i più violenti e, tra questi, colui che ha ferito il poliziotto in servizio (C.G. nato e residente a Foggia, classe 1994) e chi ha pesantemente danneggiato il mezzo della guardia di finanza con un masso di oltre 4 chili (B.A. nato e residente a Foggia, classe 1968).

Conclusa dunque la complessa e lunga attività di indagine, sono state deferite 26 persone. Si tratta di 20 residenti nel foggiano, 4 nel bolognese, 1 in provincia di Milano e 1 a Forlì Cesena, di età compresa tra i 16 ed i 51 anni, sul conto dei quali sono stati raccolti inoppugnabili elementi di prova in ordine alla commissione, a vario titolo e in concorso anche con altri al momento non identificati, di numerosi reati quali resistenza, violenza e lesioni pluriaggravati a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lancio, utilizzo e possesso di oggetti contundenti e travisamento in luogo pubblico. Per uno di loro è stata contestata anche l’aggravante prevista dall’articolo 112 comma 3 per aver commesso i reati menzionati insieme al proprio figlio minorenne, anche lui denunciato all’autorità competente. Tra i 26, uno dovrà rispondere anche del reato di violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli nei luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (art. 6 quater L. 401/89), non avendo risparmiato in quel delirio di violenza uno steward preposto ai controlli.

15 di loro sono già noti alle forze dell’ordine annoverando sul proprio conto diversi precedenti penali quali rapina, furto, ricettazione, lesioni personali, stupefacenti, porto abusivo di armi, truffa ed altro ancora; tra costoro, cinque sono stati già denunciati per reati commessi in ambito sportivo ed hanno già scontato precedenti provvedimenti di Daspo.

Il Questore di Verona, Ivana Petricca, ha avviato, nei confronti di tutti i responsabili, il procedimento amministrativo volto all’emissione dei provvedimenti di "Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive", che inibiranno loro, per diverso tempo, l’accesso agli stadi.

Oltre costoro, anche S.M., tifoso veronese classe 1986, verrà colpito da analogo provvedimento interdittivo essendosi reso responsabile di un’aggressione in danno di un malcapitato sostenitore ospite, che ignaro della logica ultras del “controllo del territorio”, ha avuto “la colpa” di transitare in piazzale Olimpia. Immediatamente intercettato insieme ai suoi compagni, è stato accerchiato e colpito al volto a mani nude da parte del veronese; dopo aver raccolto gli occhiali da terra, la vittima ed i suoi amici, non rispondendo alla provocazione, si sono allontanati velocemente senza richiedere l’aiuto delle forze dell’ordine.

Il gesto non è però passato inosservato all’operatore che dalla sala GOS è chiamato a gestire tutte le telecamere dello stadio, sia interne che esterne. Grazie alle riprese effettuate, nonostante non sia a tutt’oggi nota la parte offesa, sarà comunque possibile per il Questore di Verona emettere il DaSpo in virtù di quanto previsto dall’art. 6 comma 1 L.401/8

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