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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Foggia reagisce alla criminalità "meschina e prepotente". Aquilio conferma: "La gente onesta inizia ad alzare la testa"

In occasione della cerimonia per i 205 anni dalla Fondazione del corpo, il comandante provinciale dei carabinieri, col. Marco Aquilio, traccia il bilancio dell'attività svolta dall'Arma dei Carabinieri, in Capitanata, "terra meravigliosa quanto ruvida". I numeri e le operazioni indicano che la strada intrapresa è quella giusta.

Si apre nel segno del ricordo, della commozione e della riconoscenza la cerimonia per il 205° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, a Foggia. Tutti sentimenti espressi nelle parole del colonnello Marco Aquilio, comandante provinciale dei carabinieri di Foggia e nel suo ricordo ai militari scomparsi nel corso dell’ultimo anno: il maresciallo maggiore Vincenzo Di Gennaro, ucciso durante il servizio a Cagnano Varano, ma anche il maresciallo maggiore Guglielmo Citarelli, Comandante della Stazione Carabinieri di Foggia Porta San Severo e l’appuntato scelto qualifica speciale Giuseppe Lettera, in forza al Nucleo Carabinieri Banca d’Italia, due ‘istituzioni’ in città.

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“Il loro ricordo guida il nostro cammino quotidiano”, ha commentato il colonnello Aquilio, prima di illustrare i risultati - “moltissimi e di spessore” - ottenuti dal Comando Provinciale Carabinieri di Foggia in materia di contrasto alla criminalità e alla prevenzione dei reati. “Questi risultati però non possono prescindere da un lavoro di squadra, di uomini dello Stato con cui ho l’onore e il privilegio di condividere ogni quotidiano sforzo per il raggiungimento dell’obiettivo strategico per eccellenza: restituire il territorio alla gente onesta”, spiega ancora Aquilio. “I risultati sono sotto gli occhi di tutti ma ulteriori importanti risposte saranno presto date alle vittime dei reati – e lo dico non come auspicio ma per consapevole certezza - perché il ripristino della legalità e la prevenzione fanno parte di un percorso che non può non passare anche attraverso la repressione delle attività delittuose e alla rapida consegna dei responsabili alla Giustizia”.

In questi ulteriori 12 mesi, l’Arma dei Carabinieri di Foggia ha avviato numerose iniziative volte al contrasto dell’evoluzione del fenomeno criminale. “Tra le tante voglio citare l’istituzione dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, reparto specializzato nel contrasto della criminalità organizzata operante nelle zone più impervie del territorio; la costituzione di aliquote dedicate al contrasto del fenomeno del caporalato; l’emanazione di ordini di operazione permanenti finalizzati a prevenire i principali reati di tipo predatorio; il mantenimento dei rinforzi che operano nell’ambito delle 5 macroaree del piano Straordinario delle Compagnie di Intervento Operativo, dei reparti di Supporto all’Arma Territoriale e delle Squadre Operative di Supporto; l’impianto di complesse indagini tese a colpire i principali gruppi mafiosi e a recidere i canali che li collega l’un l’altro; il potenziamento della capacità informativa a sostegno dell’azione amministrativa esercitata dal Prefetto; l’investimento di risorse investigative dedicate alle indagini in materia di misure di prevenzione patrimoniali”.

Ancora, il colonnello ricorda l’ulteriore qualificazione del Nucleo Investigativo e delle Sezioni Operative investendo sull’aggiornamento tecnico professionale dei loro componenti, oggi tutti di altissimo profilo, e la maggiore proiezione esterna attraverso l’ulteriore modulazione dell’orario di apertura al pubblico delle Stazioni, sono stati gli obiettivi principali del Comando Provinciale. “I dati della sicurezza rilevata ci fanno capire che la strada è quella giusta: i delitti sono in calo a fronte di un numero sempre maggiore di autori identificati. Ad oggi, dall’inizio del 2019, il Comando Provinciale ha proceduto per 7225 delitti pari all’81% del numero complessivo dei reati attestatisi ad 8877, e sta investigando sull’83% dei fatti di sangue, di cui la metà sono stati scoperti e si sta avviando la risoluzione dei restanti”. Dall’inizio dell’anno sono state arrestate 520 persone e denunciate 1800 secondo un trend che dovrebbe confermare la media dei 1400 arresti annui, se non addirittura superarla.

“Ma il controllo del territorio è stata la sfida maggiore: dall’inizio dell’anno al 31 maggio sono stati proiettati su strada 24667 servizi perlustrativi che hanno consentito di controllare 61460 veicoli e identificare 87121 persone cioè + 48% rispetto lo stesso periodo del 2018. Tra le principali attività condotte dall’Arma di cCpitanata, poi, si evidenziano l’arresto e l’individuazione di alcuni dei responsabili della strage del 9 agosto 2017, punto di partenza e non d’arrivo dell’indagine, le operazioni Decima Azione e Chorus, l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali a carico di due importanti esponenti della malavita foggiana e viestana, l’arresto operato lunedì degli autori del tentato omicidio di un capo clan di Vieste e il recente arresto di uno dei vertici della criminalità organizzata di tipo mafioso del Gargano, fondamentale quest’ultima indagine non solo per scoprire l’omicidio del 21.03.2017 a Monte Sant’Angelo ma anche e soprattutto per delineare e attualizzare i collegamenti fra le cosche dell’intero promontorio.”

“Pesante è stato però il tributo pagato in questi ultimi 12 mesi. Ben 33 sono i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia rimasti feriti nel corso del servizio e ricordo il triste episodio in cui ha perso la vita il Maresciallo Maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro e in cui è rimasto gravemente ferito il Carabiniere Pasquale Casertano. Un Maresciallo e un Carabiniere che rappresentano un esempio per tutti noi, due uomini in divisa che quella mattina stavano facendo la cosa più naturale per un Carabiniere: combattere l’illegalità, proteggere i cittadini dalle azioni di chi non ha mai imparato a dare il giusto valore alla vita, offrire alla comunità che ci viene affidata un punto di riferimento sicuro nelle grandi e piccole difficoltà quotidiane". Nonostante sia ancora debole fisicamente per le ferite riportate, Casertano non è voluto mancare alla cerimonia, dimostrando la sua tenacia a motivazione".

“Al terzo anno in questa meravigliosa quanto ruvida terra, sono testimone di un cambiamento, la gente onesta inizia a reagire, inizia ad alzare la testa e guardare negli occhi una criminalità meschina e prepotente, tanto vile da non rispettare neanche le sue radici e il territorio dove vive, e che inquina gli angoli delle strade con il puzzo del suo malaffare. Ma non è abbastanza, abbiamo bisogno di sempre più persone che lottino a fianco della Giustizia, denunciando ma anche semplicemente rispettando le quotidiane regole di civile convivenza dando l’esempio positivo soprattutto alle nuove generazioni. Sono certo, perché ormai conosco questa provincia, che sempre più persone si uniranno in quest’opera di ripristino di legalità, noi – sia ben chiaro – non retrocederemo di un solo passo e le sciabole dei nostri Carabinieri saranno sempre sguainate al fianco dei cittadini".

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