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Va a fuoco la 'Riservetta' di Manfredonia: dopo l'incendio persone scappano a bordo di un'auto

Il Centro Studi Naturalistici Onlus denuncia: "L’incendio ha distrutto circa un ettaro di folto canneto e ha danneggiato anche alcuni alberi da frutto di un adiacente terreno agricolo. La giornata ventosa e la presenza di un’automobile con alcune persone che è fuggita subito dopo che si è sviluppato l’incendio, fanno propendere per la dolosità del gesto"

"Un incendio, con tutta probabilità di origine dolosa, è stato appiccato nel pomeriggio di martedì 26 maggio all’interno dell’ex valle da pesca, nota anche come Riservetta di Manfredonia, la zona umida alla foce del torrente Candelaro oggetto negli anni scorsi di importanti interventi di riqualificazione ambientale e naturalistica realizzati con il progetto Life Zone Umide Sipontine". A denunciare l'accaduto è il Centro Studi Naturalistici Onlus.

"L’incendio ha distrutto circa un ettaro di folto canneto e ha danneggiato anche alcuni alberi da frutto di un adiacente terreno agricolo.  La giornata ventosa e la presenza di un’automobile con alcune persone che è fuggita subito dopo che si è sviluppato l’incendio, fanno propendere per la dolosità del gesto anche se si ignorano le finalità.

Fortunatamente l’episodio non ha avuto conseguenze più gravi perché le fiamme non sono riuscite a propagarsi e si sono fermate ai margini dei canali d’acqua che, proprio grazie agli interventi di ripristino ambientale del progetto Life, erano stati riattivati.

L’area, dell’estensione di circa 40 ettari, è stata protagonista negli anni scorsi del progetto Life condotto dalla Regione Puglia, dal consorzio di Bonifica della Capitanata e dal Centro Studi Naturalistici Onlus

Dopo la demolizione dei numerosi manufatti abusivi realizzati sull'area, i ricorsi al Tar promossi dagli occupatori per rivendicarne la proprietà, e la transazione successivamente intervenuta con il consorzio che aveva reso non più contestabile la titolarità in capo al Consorzio dei terreni e la loro naturale vocazione naturalistica e ambientale, sono stati portati a conclusione i lavori per il ripristino delle zone umide che in passato erano state prosciugate. L’area è stata inoltre dotata di strutture per la fruizione naturalistica quali altane, capanno e passerella ed è di prossima realizzazione un piccolo centro visite per l’accoglienza dei visitatori, preliminare alla futura apertura al pubblico.

Si tratta di un’area ad alto valore ecologico che conserva un'indispensabile funzione di equilibrio idrogeologico al servizio delle aree bonificate; senza di essa, anche le aree messe a coltura o successivamente urbanizzate rischierebbero di essere nuovamente allagate o impaludate. Di grande interesse è il sito dove si è intervenuto, localizzato presso la foce del Candelaro, dove la presenza di zone umide rappresenta un determinante effetto mitigatore dell’inquinamento e degli eventi idrologici (alluvioni, esondazioni) che possono rappresentare un pericolo diretto per la vita umana.

L'intera area della ex Valle da Pesca è stata affidata in gestione al Centro Studi Naturalistici Onlus, beneficiario associato del Progetto Life, che prevede di aprirla al pubblico nella primavera del prossimo anno e che ha provveduto a sporgere denuncia presso le forze dell’ordine per quanto accaduto".

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