Lacrime e tanto, tanto dolore all'uscita del feretro di Marco Ferrazzano, questa mattina a Foggia presso la parrocchia Santo Spirito. Straziante il pianto e le parole di mamma Enza.
Ad accoglierlo, fuori dalla chiesa, uno striscione e i palloncini con il suo nome fatti volare in segno di vicinanza e amore, quello vero, nei confronti del ragazzo vittima di bullismo, morto investito da un treno alle porte del capoluogo dauno il 22 gennaio scorso: "Vola in alto più forte che puoi angelo nostro, sarai sempre nei nostri cuori".
Significativa l'omelia di mons. Luigi Pelvi: "La morte di Marco ci lascia un grande insegnamento, il divertimento è virtuale, il dolore no. Lo schermo che protegge gli aggressori non protegge le vittime, ciò che spaventa non è la violenza dei cattivi ma l'indifferenza dei buoni.
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La rete digitale non sia un luogo di alienazione che travolge, ma luogo ricco di umanità e fraternità. Non ci sono parole tranne che silenzio e vicinanza.
L'abbraccio va a Marco ma anche ad Alice, ragazzina investita a soli 17 anni. E tutti i ragazzi deceduti che amarono e gioirono e ora sono con Dio. Marco è nel respiro del risorto per sempre"