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VIDEO | La voce degli abitanti della 'pista' e di Borgo Mezzanone: "Non siamo qui per stuprare e rubare"

Dopo gli ultimi tragici fatti legati allo stupro e omicidio di Desirèe Mariottini a Roma, e la conseguente irruzione della polizia nell'insediamento vicino al Cara di Borgo Mezzanone alla ricerca di un sospetto, sono avvenute lunghe riflessioni e discussioni tra gli abitanti del luogo

Subito, i brutali e ingiustificabili crimini di Roma sono stati condannati categoricamente da tutti. "A ciò è seguita la necessità di rispondere alla narrazione mediatica dell'evento, strumentalizzato da istituzioni, politici e associazioni, che si sono superati nel definire tutte le persone che lì vivono criminali, e invocando o promettendo un imminente sgombero" spiega 'Campagne in Lotta".

Si legge nella nota che "gli e le abitanti di Borgo Mezzanone vivono da sempre in un sistema di sfruttamento e abuso costante, costretti a vivere e lavorare nell'illegalità perché privati della possibilità di accedere ai documenti, di muoversi liberamente, di avere un contratto, o di affittare una casa ed obbligati a sistemarsi in abitazioni di fortuna, insalubri e pericolose. E’ infatti una triste costante il ripetersi di incendi e di incidenti vari"

E ancora: "Se vivono qui non è per scelta.  Molti parlano degli abitanti di Borgo Mezzanone, ma qualcuno ha mai sentito la loro voce? I loro volti sono stati oscurati per proteggerli da un sistema che li vuole muti e sottomessi"

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