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Gli studenti del Volta incontrano la vedova Luciani. La strage di San Marco in Lamis come monito contro le mafie

Il ricordo di quel giorno, quel 9 agosto 2017, che vide i fratelli Luciani vittime innocenti di mafia, visto con gli occhi di Arcangela Petrucci, per dare ai giovani studenti del Liceo Volta, un segnale per ripudiare ogni forma di malavita e sopruso

Il racconto di Arcangela Petrucci, vedova di Aurelio Luciani, da quasi 6 anni, è sempre quello.

I momenti in cui arrivò all'ex stazione di San Marco in Lamis, quando vide il cognato e il marito senza vita. Tutto per mano della mafia. Quella mafia spietata che non si è fatta scrupoli ad uccidere due persone innocenti che, per puro caso, quella mattina hanno incrociato sicari di un agguato al boss Romito.

Un racconto forte che scuote le coscienze di chi lo ascolta. Come quelle degli alunni del liceo Volta che hanno ascoltato con attenzione quella storia agghiacciante. "Una mafia da ripudiare - dice Arcangela Petrucci - che non guarda in faccia a nessuno". 

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