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Cronaca

"Per me è un dramma". L'odissea sui vaccini ai conviventi di un disabile oncologico di Foggia: "Mi sembra di chiedere l'elemosina"

Bisogna ancora vaccinare tutti i soggetti estremamente vulnerabili e sono risultati vani i tentativi di un disabile oncologico di Foggia che ha provato a ottenere il vaccino per moglie e figli. Ha scritto anche al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

"In considerazione del ridotto numero di dosi disponibili e della necessità di vaccinare innanzitutto i soggetti estremamente vulnerabili, i conviventi devono attendere". Testuali parole, dall'Istituto di Igiene di Foggia, in risposta ad una mail, l'ennesima, inviata da un disabile, paziente oncologico, trapiantato, che rientra senza ombra di dubbio tra le persone con elevata fragilità. Da giorni, le sta provando tutte per vaccinare i suoi familiari conviventi, moglie e figli.

A San Giovanni Rotondo, al momento della vaccinazione anti-Covid, qualche settimana fa, gli hanno raccomandato di provvedere alla vaccinazione di tutto il nucleo familiare. È solo uno dei centri che lo hanno preso in cura, e finora non è arrivato il turno dei suoi parenti. Nel giorno della vaccinazione ha ritirato un modulo con cui avrebbe potuto rivolgersi all'Asl di appartenenza per i conviventi.

Da allora, sarebbe iniziata la sua via crucis. Sostiene di aver provato a contattare prima di tutto il medico di famiglia, ma "non aveva ancora i vaccini", e di essersi rivolto all'Usca: ha inviato un'e-mail come da protocollo comunicato tramite avviso e gli avrebbero risposto di rivolgersi al Don Uva o in via Sbano. E poi ancora si sarebbere presentato più di una volta al D'Avanzo.

"In tutti questi giri, morale della favola, i miei familiari non sono stati ancora vaccinati - racconta - Nessuno sa dell'esistenza di questi conviventi perché non è stata inviata alcuna lista: il medico di famiglia ha richiesto i vaccini in base al numero dei fragili. Ma fragili e conviventi devono essere vaccinati tutti, altrimenti la campagna vaccinale non serve a niente".

Lo hanno spedito anche nelle farmacie, che possono inserire richieste solo in base alla fascia di età. Avendo ancora figli in età scolare, è preoccupato per la riapertura della scuola: "Per me è un dramma". E si chiede perché abbiano vaccinato gli insegnanti e gli studenti no.

Ha scritto pure al governatore Michele Emiliano, segnalando la sua odissea. Ma niente. "Sicuramente ci saranno centinaia di persone che, come me, aspettano una chiamata. Non ce la faccio più, litigo tutti i giorni, alla ricerca di qualcuno di buon cuore che mi dica di mandargli i miei familiari. E mi sembra di chiedere l'elemosina".

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