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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Zapponeta

Truffa all'Inps: 765 falsi braccianti agricoli, imprenditori agli arresti domiciliari

Accertate a Zapponeta indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali a 765 falsi braccianti agricoli. La.Ma Fruit "bara fiscale e previdenziale" che avrebbe operato per conto della Mastropasqua International

Un “circuito criminale” che nel corso degli anni ha provocato un rilevante danno all’Erario attraverso indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali relative a 765 falsi braccianti agricoli. Una truffa ai danni dell’Inps tutto sommato semplice, ma ben orchestrata e che – nel periodo preso in esame, ovvero le annualità dal 2007 al 2010 – conta circa 83.600 giornate lavorative fittizie e indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali relative 200 falsi braccianti assunti ogni anno, ovvero poco meno di 800 destinatari di indennità di disoccupazione, maternità e malattia.

E’ quanto scoperto, nel territorio di Zapponeta, dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Foggia, nell’ambito di una indagine coordinata dalla locale Procura che ha provveduto al sequestro preventivo per equivalente di beni mobili e immobili nonché quote societarie in capo a persone fisiche e ad una società, per un valore complessivo di 2milioni e 250mila euro.

Per il fatto, sono state notificate due misure cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti imprenditori agricoli del posto: Michele La Macchia di 44 anni, già legale rappresentante della ditta individuale La.Ma. Fruit Sas, e suo cugino Michele Mastropasqua di 50 anni, legale rappresentante della “Mastropasqua International Spa”.

Nel corso delle indagini, svolte grazie alla fondamentale e fattiva collaborazione della Direzione provinciale dell’Inps e dei suoi funzionari, è stato possibile accertare che nessuno dei braccianti messi a registro aveva lavorato, tra il 2006 e il 2010, alle dipendenze della La. Ma Fruit, “una ditta che – spiega il sostituto procuratore Enrico Infante - esisteva solo sulla carta, come persona giuridica, ma non di fatto. Insomma, la classica scatola vuota”.

Solo una sessantina, tra i braccianti assunti dalla La. Ma. Fruit, erano effettivamente operativi, ma per conto della Mastropasqua International, e quindi “in nero”. Un meccanismo di interposizione del datore di lavoro che, per gli inquirenti della Procura di Foggia, era finalizzato ad un’illecita evasione contributiva ed erariale. La La.Ma Fruit era di fatto una “bara fiscale e previdenziale”, così come è stata definita: non assolveva ad alcun obbligo previdenziale e non temeva nulla perché di fatto incapiente, non aveva mezzi economici e nemmeno terreni a sufficienza per assumere così tanti braccianti.

Parallelamente, l’altra ditta complice non aveva obblighi previdenziali nei confronti dei lavoratori che – formalmente – non risultavano alle proprie dipendenze. “Un aspetto importantissimo della vicenda – conclude Infante – è l’importo del sequestro per equivalente. Siamo oltre i 2milioni di euro. Facendo due rapidi conti, dal dicembre 2012 ad oggi, questa Procura ha ottenuto dal gip sequestri per equivalente per oltre 10milioni di euro per truffe Inps e per reati fiscali. Sequestrare oggi e confiscare domani è la formula del crimine che paga”. Inoltre, va sottolineato che la truffa così smascherata era finalizzata ad avvantaggiare anche la Mastropasqua International, soggetto giuridico nei confronti del quale il reato contestato è imprescrittibile.

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