Truffa Asl Foggia: 6 arresti, due in carcere e 4 ai domiciliari
In carcere finiscono Nazario Di Stefano, impiegato presso l'ufficio Asl patrimonio e il primario Paride Morlino del reparto di Pneumologia a San Severo. Ai domiciliari responsabile Medicar e Vitalaire Spa
L’operazione denominata “Thimos” eseguita alle prime luci dell’alba di stamane dai carabinieri dei Nas di Bari ha portato all’arresto - in carcere e ai domiciliari - di sei persone. Si tratta di 2 medici, 2 dirigenti della Medicar, un responsabile della Vitalaire e un funzionario dell’Asl, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, falso e truffa ai danni del servizio sanitario nazionale e corruzione impropria.
Al centro dell’indagine la vendita di ventilatori polmonari a prezzi ritenuti decisamente più alti rispetto a quelli di mercato, per un totale di 240mila euro. Il servizio sarebbe stato affidato a due aziende senza procedere a regolare gara d’appalto, come impone la normativa vigente. Un ventilatore veniva venduto anche a 4mila euro a fronte di un prezzo reale non superiore ai 1200 euro.
Sei le custodie di ordinanza cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Foggia C. Protano, 2 in carcere e 4 ai domiciliari. Sono finiti dietro le sbarre Nazario Di Stefano di San Severo, classe 1962, impiegato presso l’Ufficio patrimonio Asl di Foggia. Paride Morlino 51enne primario del reparto di Pneumologia a San Severo.
Ai domiciliari sono finiti Matteo Manzella, medico di Torremaggiore, Iacopo Bellinati di Rovigo, direttore delle vendite della società Medicar Italia, Michele La Gioia di Bari, responsabile Medicar Puglie e Basilicata e Giovanni Vierti di Napoli, responsabile Vitalaire Spa per il Sud e il meridione.
L' inchiesta della procura di Foggia che ha portato oggi all'arresto di sei persone per truffe in ambito sanitario è partita da una indagine amministrativa avviata dalla Regione Puglia sulla base di un esposto anonimo. "Gli accertamenti amministrativi - ha precisato il pm inquirente Antonio Laronga, hanno rilevato la presenza di numerosissime irregolarità che la Regione ha poi segnalato a noi e alla Corte dei Conti".
I fatti, ha sottolineato Laronga, "sono allarmanti e gravissimi: innanzitutto c'é la completa violazione della normativa di riferimento per l'acquisto di protesi". "Poi abbiamo scoperto - ha aggiunto - che gli acquisti sono stati in alcuni casi duplicati e triplicati, pagati prezzi superiori a quelli offerti e sono stati offerti prezzi superiori a quelli di listino".
Per il procuratore di Foggia, Vincenzo Russo, si è trattato di "un'indagine difficile condotta senza pentiti e senza intercettazioni". Complessivamente le persone indagate sono 11. Per un settimo la richiesta d'arresto non è stata accolta dal gip, mentre per quattro non è stata richiesta perché si tratta di persone andate in pensione che quindi non possono reiterare il reato".
28 marzo scorso Nazario Di Stefano era finito ai domiciliari, nell'ambito delle quattro ordinanze di custodia cautelare emesse con l'accusa a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta e falso ai danni del servizio sanitario nazionale. Il In quell'occasione in carcere finì l'imprenditore foggiano Vincenzo Nuzziello.