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Cronaca Cerignola

36enne spara contro l'auto sbagliata, figlio colpisce padre con forchettone: arrestati

Violento fine settimana, a Trinitapoli, dove i carabinieri della locale stazione sono dovuti intervenire in due diversi casi di tentato omicidio. Due persone sono state arrestate: si tratta di un 36enne e di un 20enne del posto

Due arresti per due differenti casi di tentato omicidio registrati a Trinitapoli, nel fine settimana. Il primo episodio è stato registrato lo scorso sabato sera, nei pressi dell’ex Tribunale e, per il fatto, i militari hanno tratto in arresto Saverio Sarcina, 36 anni, che dovrà rispondere di tentato omicidio e porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

Era stato proprio lui a chiamare il 112, riferendo di essere inseguito da alcuni pregiudicati di sua conoscenza a bordo di un’auto scura. I carabinieri si sono precipitati sul posto quando l’uomo aveva già impugnato una calibro 9 ed esploso 6 colpi (un intero caricatore) all’indirizzo di un’alfa 147 nera, con a bordo un ragazzo e una ragazza, fortunatamente rimasti illesi.

L’uomo è stato poi bloccato, disarmato e condotto in caserma. L’autovettura colpita aveva il lunotto posteriore infranto e presentava al centro il foro di ingresso di un’ogiva, mentre un altro colpo aveva attinto il paraurti posteriore, segno che due dei sei colpi esplosi erano andati a segno. Il proiettile che aveva perforato il lunotto posteriore si era conficcato nel poggiatesta del divano posteriore, dietro al sedile del conducente.

Dopo i primi riscontri, i militari hanno accertato che – incredibilmente - l’uomo aveva sparato contro l’autovettura “per sbaglio”. In caserma, infatti, il 36enne riferiva che alcuni giorni prima aveva avuto una animata discussione con una persona pregiudicata che possiede lo stesso tipo di vettura e colore. Il 36enne, quindi temeva per la propria incolumità, motivo per il quale in quel momento era armato (la pistola è risultata essere una scacciacani modificata, offensiva come una vera e propria arma da fuoco). Per questo lo stesso risponderà anche del rato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

Non è stato altrettanto fortunato, invece, la vittima dell’altro caso di tentato omicidio registrato a Trinitapoli, ora ricoverato all’ospedale civile di Barletta in condizioni critiche e con una profonda ferita al torace all’altezza del polmone sinistro. Ancora pochi centimetri e il forchettone da cucina infilzatogli nel petto dal figlio 20enne gli sarebbe stato fatale.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, il ragazzo era intervenuto per sedare una lite tra i genitori quando, in uno scatto d’ira, ha inforcato l’utensile da cucina e lo ha piantato nel petto del padre. Il 20enne, Francesco Panzini, dovrà rispondere ora di tentato omicidio, ai danni del padre. E’ stata la donna, moglie della vittima, a raccontare ai militari l’accaduto. Immediatamente sono partite le ricerche del giovane che veniva rintracciato poco distante dalla caserma mentre, a suo dire, stava andando dai carabinieri perché “voleva pagare per quello che aveva appena fatto”.

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