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Cronaca

Per il Tribunale di Rodi c'è da attendere, garantito l'ufficio del giudice di pace: "Comprese le nostre difficoltà"

Il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha ricevuto una delegazione composta dai sindaci del comprensorio, dal presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Foggia, Gianluca Ursitti e dal presidente dell’associazione ‘Avvocati Garganici’, Giovanni Maggiano, accogliendo le istanze del territorio

Per la riattivazione del Tribunale di Rodi c’è ancora da attendere, ma gli operatori della giustizia del Gargano incassano un primo, seppure parziale, risultato: ovvero il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace di Rodi Garganico che, al momento, rappresenta l’unico presidio di giustizia attivo sul territorio.

Questo, in estrema sintesi, l’esito dell’incontro avuto questa mattina, nella sede del Ministero della Giustizia, da una delegazione dei sindaci dei comuni del comprensorio (Rodi Garganico, Vico del Gargano, Peschici, Ischitella, Carpino e Cagnano Varano), dal presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Foggia, Gianluca Ursitti e dal presidente dell’associazione ‘Avvocati Garganici’, Giovanni Maggiano, impegnato in prima linea in quella che definisce “una battaglia per il territorio”.  

Ad accogliere le loro istanze (e anche un corposo dossier sullo stato dell'arte) è stato il Sottosegretario al ramo, ed avvocato egli stesso, Francesco Paolo Sisto. L’incontro è durato circa un’ora, il tempo necessario per sviscerare tutte le problematiche e le criticità patite dagli operatori della giustizia del Gargano in particolare, e del Foggiano in generale, conseguentemente alla riforma della geografica giudiziaria del 2013, che ha portato alla soppressione di 7 presidi (le sedi di Lucera, San Severo, Apricena, Cerignola, Manfredonia, Rodi Garganico e Trinitapoli) lasciando attivo il solo Tribunale di Foggia.

Sindaci e avvocati uniti: "Vogliamo il Tribunale del Gargano"

“La riapertura del Tribunale del Gargano non è, al momento, nell’agenda del Ministro”, commenta l’avvocato Maggiano, “ma verranno valutate tutte le possibilità per assicurare la sopravvivenza dell’ufficio del giudice di pace di Rodi, in attesa dell’entrata in vigore dell’aumento delle relative competenze (termine fissato al 2025). Abbiamo avuto un interlocutore attento e partecipe nel sottosegretario Sisto - aggiunge - e siamo certi che sia stata compresa l’unicità e la particolare situazione patita dal Gargano e dal resto della Capitanata”. L’ufficio resterà al momento comunale (ovvero con tutti gli oneri a carico delle amministrazioni locali di riferimento), “ma il Ministero cercherà di supportare i Comuni con modalità che verranno individuate a brevissimo”, sulla scorta di una rendicontazione economica che verrà inviata al più presto in dicastero.

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