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Cronaca Casalnuovo Monterotaro

Terremoto: ricostruzione bloccata nei comuni foggiani a vent'anni dalla strage di San Giuliano

Il 31 ottobre 2002 44 comuni del Molise e della Puglia furono interessati dal terremoto che provocò 28 vittime, 27 bambini e una maestra di una scuola di San Giuliano di Puglia. A luglio la ricostruzione delle opere pubbliche nei comuni foggiani è stata bloccata. Il commento del sindaco di Casalnuovo Monterotaro, Pasquale Codianni

Il 31 ottobre del 2002 l?Italia piangeva 'gli angeli di San Giuliano di Puglia', 27 bambini che insieme alla loro maestra, morirono per il crollo della scuola ?Francesco Jovine? proprio nella località molisana. Il crollo avvenne a seguito di una scossa di terremoto di magnitudo di 6.0 che colpì 44 comuni fra Molise e Puglia. 

Tra i comuni della provincia di Foggia più colpiti - che subirono ingenti danni al patrimonio edilizio pubblico e privato - c'è Casalnuovo Monterotaro. Nel piccolo borgo dei Monti Dauni la ricostruzione è stata interrotta a luglio, "dopo che ci è stata comunicata l'impossibilità di continuare ad utilizzare personale esterno per la prosecuzione" si legge in una lettera del sindaco Pasquale Codianni indrizzata qualche giorno fa al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all'assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese. 

"A nulla infatti è valsa la specificazione dei procedimenti e delle attività ancora da compiersi, né l'aver debitamente rappresentato che nell'ufficio tecnico di questo comune è presente una sola unità, nella persona della responsabile: essendo unica preposta a tutte le incombenze dell'ufficio, ordinarie e straordinarie, si trova ovviamente nella pratica impossibilità di occuparsi anche della ricostruzione e della relativa rendicontazione. Nemmeno hanno sortito effetto gli appelli co-firmati con i sindaci degli altri comuni colpiti nella nostra provinciale, e pertanto altro non è rimasto fa fare se non rescindere i contratti con il personale esterno assunto a gennaio di quest'anno e interrompere le procedure per le pratiche ancora da compiersi" evidenzia il primo cittadino.

"Questa è la situazione odierna, da cui non sembra possa esserci via d'uscita, se non quella di rimettere tutti i fascicoli relativi alle pratiche, definite e sospese, alla struttura regionale che il commissario delegato, vale a dire il Presidente della Regione, vorrà gentilmente indicare, onde consentire la rendicontazione degli interventi di ricostruzione effettuati ed in corso, e la definizione delle istanze ancora non finanziate. Si chiede, in altri termini, una parola chiara sulla volontà o possibilità concreta di proseguire la ricostruzione, ovvero se ogni attività al riguardo debba considerarsi conclusa rebus sic stantibus" conclude Codianni.

Quindi pratiche bloccate e comuni costretti a interrompere i contratti del personale sisma assunto con finanziamento della Regione, in quanto ridotto del 50% rispetto al 2021. Infatti, nell'incontro del 4 luglio scorso presso l'assessorato regionale al Bilancio, era stata ribadita la limitazione al 50% delle risorse assegnate nel 2021 per la prosecuzione delle attività negli uffici comunali dediti alla ricostruzione post-sisma, dando conferma della impugnativa del Governo nazionale innanzi la Corte Costituzionale della I.r. Puglia 51/2021 per vari profili censurati, tra i quali il possibile contrasto dell'art. 55 con le sopravvenute modifiche delle disposizioni statali telative alle assunzioni di personale nelle pubbliche amministrazioni, laddove viene prorogata la facoltà, per i comuni compresi nel cratere del sisma del 2002, di avvalersi di 'personale esterno specificatamente contrattualizzato a tempo determinato" fino al 31 dicembre 2022, modificando a tale data il termine previsto dall'art. 2 comma 2- della L.R. 27/2012. 

Nella nota del 20 luglio firmata dai sindaci di Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Carlantino, Celenza Valfortore, Lucera, Motta Montecorvino, Panni, Pietramontecorvino, San Marco La Catola e Serracapriola, si evidenziava quanto segue: "Se quindi l'emergenza è ope legis superata dal 30 aprile 2012, come puntualmente ricordato da un riscontro degli uffici regionale al sindaco di Casalnuovo, non altrettanto può dirsi de facto, stante l'enorme numero di pratiche da portare a compimento da parte di strutture comunali di ridotte se non ridottissime dimensioni. Occorre quindi individuare, possibilmente e necessariamente d'intesa tra la struttura commissariale regionale ed i comuni interessati, adeguate soluzioni, in linea con la disciplina in vigore e, laddove necessario, promuovendo modifiche normative che tengano conto della realtà e delle effettive esigenze delle comunità rappresentate".

Intanto quest'oggi, alle 18, in occasione del ventennale del terremoto, a Casalnuovo Monterotaro sarà celebrata una santa messa in memoria dell'evento sismico.

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