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Cronaca

Dove le terapie intensive stanno già utilizzando i posti no-Covid: allarme in 13 regioni, c'è anche la Puglia

E' quanto emerge dall'Instant Report Covid-19 dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell'Università Cattolica, i cui risultati sono stati ripresi da AdnKronos

C'è anche la Puglia tra le tredici regioni che, per far fronte all'emergenza sanitaria da Coronavirus, stanno già utilizzando i posti letto di terapia intensiva che dovrebbero essere dedicati ai pazienti no-Covid.

E' quanto emerge dall'Instant Report Covid-19 dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell'Università Cattolica, i cui risultati sono stati ripresi da AdnKronos. Le tredici regioni nel mirino sono Lombardia, Umbria, Toscana, Marche, Puglia, Liguria, Emilia Romagna, Valle d'Aosta, Abruzzo, Calabria, Campania, Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano.

"In particolare, la Pa di Bolzano sta utilizzando più del 40% della propria dotazione strutturale di posti letto di terapia intensiva, la Lombardia il 38,56%, l'Umbria il 31,43%, la Toscana il 23,55%, le Marche il 22,61%, la Puglia il 16,78%, la Liguria il 12%, l'Emilia Romagna il 10,47%, la Valle d'Aosta il 10%, l'Abruzzo l'8,94%, la Calabria il 3,42% e la Campania l'1,49%".

"La Basilicata - riporta ancora l'agenzia di stampa - pur avendo raggiunto la massima saturazione della capacità extra, al momento non utilizza la capacità strutturale per pazienti Covid-19. Sono prossime alla totale saturazione della capacità aggiuntiva la Sardegna (97,93%), il Piemonte (93,95%), la Sicilia (87,06%), la Pa di Trento (84,62%) il Lazio (78,62%) e il Friuli-Venezia Giulia (72,73%). In Veneto è utilizzato il 45% della capacità extra. Il Molise, al momento, non ha implementato alcun posto aggiuntivo".

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