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Cronaca

Enel stacca la corrente ad Amica, 50 operatori ecologici fermi da 48 ore

L'Enel ha sospeso l'erogazione dell'energia elettrica per il mancato pagamento delle utenze. In subbuglio i 104 lavoratori di Dauniambiente. Francesco Perrone è il commissario ministeriale

Aumentano le difficoltà in casa Amica, alle prese con un difficile percorso di risanamento sotto la stretta sorveglianza del Tribunale per ottenere l’amministrazione straordinaria. Da circa 48 ore l’Enel ha sospeso l’erogazione dell’energia elettrica in alcuni presidi dell’azienda foggiana di igiene urbana per mancato pagamento delle utenze. Al buio sono rimaste le sedi di Via Marasco, Via Sbano, Via Fratelli Biondi e nelle prossime ore dovrebbe toccare anche a Via Carlo Baffi: tutti quei punti da cui parte il servizio di spazzamento manuale della città, che torna così in affanno. “Se staccano anche in Corso del Mezzogiorno, da dove parte la raccolta meccanizzata, è la fine” commenta Michele Corsino, sindacalista Cgil Fp. 

Al momento ci sono una cinquantina (su poco più di 70) di operatori ecologici da ieri inoperosi. “Siamo obbligati a star fermi – denunciano - non possiamo lavarci, cambiarci, neanche timbrare il cartellino. Noi vogliamo lavorare ma è ovvio che vogliamo essere messi nelle condizioni di farlo”. In via Fratelli Biondi l’emergenza sarebbe stata parzialmente tamponata con la posticipazione del turno mattutino dalle 6 alle 7. Ma è ovvio che si tratta di una misura momentanea. Amica attende il trasferimento di  denaro da parte del Comune, alle prese, dal canto suo, Palazzo di Città, con le arcinote difficoltà di cassa.

E’ questo il clima in cui si è insediato questa mattina in Corso del Mezzogiorno il commissario ministeriale Francesco Perrone, nominato dal giudice Roberto Gentile, che avrà 30 giorni di tempo (fino al 15 dicembre) per verificare se sussistono le condizioni per concedere all’azienda l’amministrazione straordinaria. E relazionare al Tribunale. Non solo. Al suo arrivo è andata in scena anche la protesta dei lavoratori di Dauniambiente, la controllata di Amica, fallita, e che vedrà presto scadere (il prossimo 7 dicembre) anche il regime di esercizio provvisorio che ha permesso fino ad oggi di “proteggere” i livelli occupazionali.

I 104 lavoratori, tutti destinatari di una comunicazione di licenziamento (“atto dovuto”, spiega il curatore fallimentare) chiedono certezze sul futuro. La “pratica Dauniambiente” (come quella di Amica Gestioni) dovrebbe confluire nello stesso “fascicolo” di Amica. E in un primo contatto, seppur informale, con la Cgil Funzione Pubblica, il commissario si sarebbe mostrato attento ai livelli  occupazionali ma avrebbe chiesto ai lavoratori di pazientare e di non “metterlo in difficoltà” interrompendo il servizio.

Con il commissariamento è stata aperto anche un nuovo conto corrente aziendale, dove confluiranno le somme accreditate dal Comune, e che sarà costantemente monitorato. Tutte le spese superiori ai 10mila euro, ad eccezione degli stipendi, dovranno ricevere l’autorizzazione del giudice. Anche questo, la riorganizzazione dei flussi finanziari, alla base dei rallentamenti in queste ore nel trasferimento di denaro da Comune ad Amica. Il momento, insomma, è delicato. Il passaggio cruciale. Il commissario ha iniziato ad acquisire tutta la documentazione. Massiccio e complicato il lavoro che lo attende.

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