Cava Apricena, Bianchi estraneo a sversamenti rifiuti. Lo scrivono i carabinieri
I rifiuti sono stati rinvenuti in un sito, cava Trefossi, in una cava acquisita dal gruppo Bianchi meno di nove mesi fa. Matteo Bianchi: "I responsabili dell'inquinamento sono già in carcere"
Il gruppo Bianchi è estraneo a qualunque tipo di inquinamento avvenuto nell’area Trefossi. Lo hanno accertato questa mattina i Carabinieri del NOE, nel corso del sopralluogo programmato dopo l’ordinanza emanata dal commissario Daniela Aponte, su un terreno di proprietà dell’Immobiliare Agrifo, facente capo al gruppo stesso. Matteo Bianchi risulta quindi parte lesa nella vicenda. E i responsabili dell’inquinamento dell’area, iniziato, stando alle indagini, negli anni ‘90, sarebbero già da tempo nelle mani della Magistratura.
MATTEO BIANCHI. “Gli investigatori delle forze dell’ordine erano in possesso di precise coordinate GPS dove localizzare sversamenti di rifiuti speciali avvenuti in anni passati. Come mi hanno spiegato gli inquirenti, è stato possibile rilevare con esattezza il luogo dello sversamento dei rifiuti speciali grazie all’utilizzo di coordinate Gps rilevate da strumenti installati sui mezzi usati dai criminali. Così sono stati scoperti sia il luogo che le date degli sversamenti. E si è risalito ai responsabili del crimine. Queste attrezzature hanno consentito alle forze dell’ordine di rilevare che, in orari notturni, all’insaputa dei proprietari, diversi mezzi di trasporto hanno scaricato quintali di rifiuti solidi urbani ed indifferenziati in una area limitrofa al terreno di proprietà dell’Agrifo”.
L’area realmente inquinata, riprende Bianchi, “fa parte di un terreno più grande, del quale il mio gruppo ha rilevato la proprietà da altri privati solo nove mesi fa. E i responsabili del crimine sono già in carcere. Da qui si evince chiaramente la totale estraneità mia e del mio gruppo, come rilevato nel verbale dagli stessi Carabinieri. Sono così smascherate le strumentalizzazioni montate ad arte da una certa fazione politica che ci vuole a tutti i costi responsabile di un disastro ambientale. A tal proposito cito testualmente il verbale di ispezione redatto dal Nucleo Operativo Ecologico, che afferma che la “proprietaria del sito non è responsabile dei fatti di reato contestati.
Dal documento ufficiale si evidenzia come noi, insieme a tutti i cittadini di Apricena, siamo prima di tutto vittime di una vicenda che affonda le radici in un periodo lontano, del quale, purtroppo, tutta la comunità apricenese paga oggi le conseguenze. Ecco perché ci siamo già attivati per bonificare, a nostre spese, l’area di nostra proprietà interessata dagli sversamenti illegali, salvo poi rivalerci sui responsabili. E auspichiamo che tutta la zona Trefossi venga, prima possibile, riqualificata”.