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Cronaca Stornara

'Prigionieri' in casa, 'ostaggio' delle ire della vicina: "Questa non è vita"

La storia di una famiglia di Stornara, assegnatari di un alloggio popolare in paese, diventata bersaglio di minacce continue da parte della vicina di casa. Dopo numerose denunce e querele, nulla è cambiato

“Così non è vita. Da tre anni ormai, siamo quasi 'prigionieri' in casa nostra, 'ostaggio' delle ire della nostra vicina”. Lo sfogo, amaro e carico di rabbia, è quello di una donna di Stornara (di cui non facciamo il nome per rispettare la privacy della famiglia) costretta a vivere in un incubo.

Non si tratta di una storia di ‘cattivo vicinato’, come (purtroppo) tante, ma di un'attività seriale fatta di ingiurie e minacce, rivolte all’intero nucleo familiare, compresi i figli minori della coppia e chiunque faccia loro visita. Episodi cristallizzati in quattro denunce presentate, nel corso dei mesi, ai carabinieri della stazione di Stornara e, per il loro tramite, alla Procura di Foggia. A queste, si è aggiunta anche la denuncia del figlio minore della coppia e di un parente della stessa. Quest'ultimo, in particolare, sarebbe stato fatto bersaglio di insulti della peggiore specie e di un vaso, scagliato dal balcone e caduto a breve distanza da lui e dalla sua autovettura. La sua colpa? Quella di essere andato a trovare i familiari.

“E’ così da quando siamo arrivati in questa casa. Eppure non ci sono stati scontri o motivi di astio tra noi”, racconta la donna. “Inizialmente era la nostra vicina a recarsi quotidianamente in caserma, denunciando come atti subiti tutto quello che lei faceva a noi. Ai militari sono bastati pochi sopralluoghi e una breve indagine per accertare che tutto quello che denunciava rispondeva al falso”. Ciò nonostante, non ha smesso di esasperare i vicini: “Questi atteggiamenti erano rivolti anche a chi, prima di noi, occupava lo stesso alloggio popolare”, sottolinea la donna.

Minacce riferite anche in paese, alla cassiera del supermercato o a quella del market sotto casa: “Devo far saltare in aria lei, con tutta la famiglia, così si levano dalla mia vista”, avrebbe detto la donna in un negozio, specificando che avrebbe continuato con “disturbi e dispetti come sempre” (la circostanza è riportata in una delle denunce presentate all’Arma). “Basta uscire di casa o far cadere un cucchiaino in cucina per scatenare le ire della donna”, racconta ancora a FoggiaToday. Atteggiamenti violenti e di sfida che non sono diminuiti nemmeno con la notifica delle azioni legali intraprese: "Spesso apre la porta e ci sfida ad affrontarla, cosa che abbiamo sempre evitato", precisa

“Ogni giorno sbatte con insistenza stoviglie contro i pensili della cucina o direttamente contro il muro che separa le nostre due abitazioni, esclamando chiaramente varie volte al giorno le frasi ‘Ogni giorno sarà così, la vostra famiglia deve sparire da quella casa’ si legge in un'altra querela. A tutto questo si aggiungono gli insulti continui, sul pianerottolo, nella tromba delle scale o dal balcone, oppure le scampanellate moleste all’alba "con il solo fine di svegliarci e creare disturbo”. Non solo: "Viviamo in una situazione di degrado generale, a causa degli atteggiamenti della stessa, che spesso lancia acqua sporca e immondizia verso la strada e verso il nostro balcone".

“Io vivo nell’ansia e nella paura. L’ho sempre affrontata con educazione e rispetto: devo farlo perché ho tre figli piccoli, ma siamo stanchi di questa situazione. Abbiamo lottato 5 anni per avere un alloggio con regolare assegnazione e chi ci ha dato questa casa sapeva a cosa saremmo andati incontro. Ci siamo mossi seguendo la via della legge cercando di evitare lo scontro”, aggiunge. “Sono passati tre anni dalle prime denunce, ho foto, video e audio che dimostrano queste condotte e le minacce: ora mi aspetto che il Comune di Stornara e la magistratura facciano qualcosa di concreto per aiutarci. La situazione è gravissima, sta danneggiando la nostra vita e sta minando la serenità dei miei figli. Non si può andare avanti così”, conclude.

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