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Disturbi alimentari, la storia di Roberta. A 15 anni era arrivata a pesare 38 chili

Sin da piccola, Roberta, ha avuto problemi con il cibo. Ma a 15 anni, complice il lockdown, il suo cattivo rapporto con gli alimenti è iniziato a diventare un problema serio, portandola a pesare 38 chili

L'adolescenza, si sa, è una fase delicatissima della crescita. Maggiormente per una ragazzina che, si vuole o no, deve fare i conti con gli stereotipi di bellezza dettati, oggi più che mai, dalle mode e dai social. Se a questo si aggiunge una predisposizione a problemi legati al cibo, si arriva ad affrontare problemi seri che possono mettere in serio pericolo la salute.
In questi problemi è incappata Roberta, studentessa 17enne che, con molta maturità e coraggio, racconta la sua storia come monito per chi, come lei, può avere a che fare con questi disturbi.

"È cominciato tutto quando ero molto piccola e soffrivo di insonnie e problemi di alimentazione" - inizia così il racconto di Roberta - "Ero diventata quasi scheletrica". Il problema nacque quando il medico che la teneva in cura le diagnosticò un semplice disturbo da ansia. Il problema rimase sopito per diverso tempo finchè, complici le chiusure da Covid, Roberta iniziò a fare sport in casa e da lì i suoi occhi da 15enne iniziarono a vedere un corpo che non le piaceva. "Vedevo cosce enormi, fianchi larghi e la pancia", ma lei pesava solo 44 chili e le cose che vedeva in sé erano solo frutto della sua immaginazione. E da lì iniziò una vera e propria ossessione contro il cibo.


"Avevo sviluppato una vera e propria mania per l'attività fisica e per la restrizione del cibo". Un'adolescente avrebbe bisogno di circa 2500 kcal al giorno. Roberta, tramite un'app che conteggiava le calorie assunte, riusciva ad andare avanti con sole 300 kcal al giorno.

Quando la famiglia si rese conto che il problema era così grave, si rivolsero a una psicologa che riuscì, in parte, ad arginare in problema. Roberta era arrivata a pesare 38 chili e le costole le si vedevano chiaramente. Il pericolo che potesse essere portata in comunità per curare questo disturbo era altissimo. Ma Roberta riuscì a mettere da parte quella sua parte irrazionale che la spingeva a digiunare di giorno e abbuffarsi di notte, che la faceva andare in bagno appena finiva di mangiare pur di non avere il cibo dentro di sé.

Oggi Roberta ha 17 anni, la sua maturità gliene fa dimostrare qualcuno in più. Il suo percorso per uscire da questo vortice non è ancora finito, ma oggi ha la forza di raccontare alle sue coetanee quanto sia fuorviante lo stereotipo di bellezza e pesino i giudizi della gente.

Ma - come lei stessa dice - oggi non vede più in bianco e nero, ma un mondo a colori.

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