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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

L'Asl Foggia chiarisce: "La Stanza Rosa? Sarà solo spostata, non chiusa"

I chiarimenti del direttore generale Vito Piazzolla: “Tra dieci giorni la riapertura in un locale più riservato”. Lavori in corso all’ospedale “Tatarella” di Cerignola: a breve, la revisione dell’intero Servizio di Emergenza-Urgenza

“La Stanza Rosa sarà riaperta entro una decina di giorni in un locale più riservato, attualmente in via di ristrutturazione”. Lo assicura il direttore generale della Asl della provincia di Foggia, Vito Piazzolla. L’azienda infatti intende fare chiarezza, dopo la notizia – giunta in concomitanza della Giornata contro la violenza sulle donne – della chiusura della Stanza Rosa istituita proprio per le donne vittime di abusi presso l’ospedale Tatarella di Cerignola.

Il locale che ospitava la Stanza Rosa, inaugurata l’8 marzo dello scorso anno e intitolata a Titina Cioffi, la maestra cerignolana barbaramente uccisa dal marito alcuni mesi prima, è stato recentemente attrezzato, per questioni logistiche, ad area triage. Alla Stanza Rosa è stato destinato invece un locale più riservato, nel quale saranno in corso sino alla prossima settimana lavori di adeguamento.

“Una soluzione però non definitiva - precisa ancora Piazzolla - poiché è in programma la revisione della collocazione dell’intero Servizio di Emergenza-Urgenza del “Tatarella”. Attraverso interventi di ristrutturazione e adeguamento dei locali del 118 saranno disponibili spazi più ampi da dedicare anche alla Stanza Rosa che troverà presto una sistemazione definitiva, più consona alle esigenze di riservatezza che la sua destinazione impone”.

La Stanza Rosa, infatti, è punto di partenza di un percorso riservato alle vittime di violenza, identificate con un codice rosa (che si affianca a quelli già in uso presso i Pronto Soccorso): non solo donne, ma anche tutti quei soggetti maggiormente esposti a rischio di abuso e violenza come minori, anziani, disabili, omosessuali, immigrati.

Per rendere maggiormente operativa l’accoglienza delle vittime di violenza, con una equipe multidisciplinare che non si limiti ai soli aspetti prettamente sanitari, Piazzolla ha annunciato la volontà di dar vita ad una rete con le associazioni presenti sul territorio. Coinvolgendo anche le altre istituzioni sarà possibile mappare e valutare l’entità del fenomeno e programmare le attività di monitoraggio, contrasto e assistenza. L’auspicio è quello di dar vita ad un coordinamento che imposti un piano di intervento operativo sulla base di soluzioni condivise.

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