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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cerignola

Spari e bombe a Cerignola, il sindaco prova a scuotere una città sotto shock: “Combattiamoli”

Dopo gli eventi di cronaca che stanno caratterizzando queste giornate il Sindaco di Cerignola dichiara: "Forza Cerignola. Nessuno sconforto. Nessuna rassegnazione”

Il sindaco di Cerignola prova a scuotere una città sotto shock dopo le due bombe fatte esplodere davanti a un panificio e a un negozio di abbigliamento e soprattutto all'indomani dell’atto intimidatorio compiuto ai danni di un noto imprenditore del posto, contro la cui abitazione ignoti hanno esploso tre colpi d’arma da fuoco.

Il sindaco di Cerignola: “Forza, nessuna rassegnazione”

“Pochi malvagi criminali hanno dichiarato la proterva volontà di imporre, a spari e scoppi, la propria violenta predominanza su una città che vuole crescere, vivere civilmente, progredire. Sono rabbioso ed indignato. L'unica risposta possibile a questo manipolo di manigoldi è una concreta ed unanime mobilitazione civica, che condanni, isoli e svergogni i pochi violenti, che vogliono impedire quello a cui tutti aspiriamo per la nostra Cerignola.

Non andrò in Prefettura a chiedere quel che le forze dell'ordine già fanno al massimo delle loro possibilità. Cerignola risponderà come comunità civile e determinata, con fatti concreti. Emilio Fasano è un bravo imprenditore: cura le manutenzioni per gli immobili comunali; si è aggiudicato l'appalto pubblico per ricostruire, dopo anni, la parte degradata dell'edificio che ospita la scuola elementare Di Vittorio. Andrò sul quel cantiere, insieme ad Emilio e alle Sue maestranze, a dire che chi tocca il loro lavoro,  le loro famiglie, la loro serenità, dovrà fare i conti con una intera città. Il riferimento è ai tre colpi d’arma da fuoco sparati ieri sera all’indirizzo della sua abitazione di via Capoterra a scopo intimidatorio

Mobiliterò ogni cellula economica, sociale, culturale, sportiva, del terzo settore, del volontariato, delle associazioni e gruppi di lavoro, di questa città perché ai signori Graziano e Di Lorenzo arrivi un immediato, concreto, efficace aiuto economico. Voglio che i loro esercizi commerciali, anche con il nostro sostegno, riaprano presto e, se vorranno, riapriremmo insieme le loro attività, più belle e più accorsate che mai. Sono confortato dalla unanime, o quasi, reazione di condanna e sdegno.

Ai pochi, che si crogiolano nel pessimismo cosmico, per cui “questa è Cerignola e non c'è nulla da fare”, dico: “Bravi fessi, è proprio quello che vogliono i bombaroli e gli sparatori”. Compiango quell'altra categoria di irresponsabili, che tenta di strumentalizzare vergognosamente il drammatico accaduto a fini di parte. Poverini anche loro. La nostra gente non apprezza e li condannerà al più totale isolamento. Quegli spari, quegli scoppi, sono contro le vittime colpite, ma sono anche contro la città,  il sindaco, contro tutti coloro che vivono a Cerignola, qui vogliono vivere ed intraprendere, qui vogliono che si respiri ordine, legalità, civile convivenza.

Credete forse che questa recrudescenza di violenze vili sia una prova di forza? Vi dico chiaro e tondo che vi sbagliate! Non di forza sono espressione questi gesti, ma di una disperata consapevolezza di essere minoranza, ripudiata, anzi schifata, da tutto il resto del popolo di questa città. Gli spari e le bombe arrivano all'indomani di imponenti operazioni di polizia, che stanno infliggendo alla malavita colpi decisivi, con scoperta di bunker, sequestri di armi, operazioni di polizia giudiziaria di grande portata e di grande successo.

Questa è la risposta truculenta e violenta di chi si sente ogni giorno di più espulso dal contesto sociale,  isolato dalla volontà della stragrande maggioranza della comunità. Ci sfidate, perché siete destinati a scomparire, in una città che recupera la sua storia, che drena ogni possibile finanziamento pubblico per risollevarsi, che attira migliaia di persone con i suoi eventi sociali, culturali, spettacolari. Detestate che imprese ed imprenditori possano lavorare e progredire. Non volete lavoro e lavori onesti, perché il vostro brodo di coltura è la fame, la disperazione, la disoccupazione. Contro cui ogni giorno, da mesi, questa città conduce una lotta serrata e già produttiva.

Ci sfidate? Troverete pane durissimo per i vostri tentacoli affilati dalla violenza e dalla voglia di sopraffazione. Con il conforto delle nobili espressioni del nostro pastore don Luigi; Con la forza dell'unanime sdegno e della comune volontà di ribellarsi a coloro che ci vorrebbero fermi, zitti ed impauriti; Con la determinazione di chi sa che questa è una battaglia che non si può rinunciare a combattere e che non si può accettare di perdere. Noi tutti, di Cerignola, accettiamo la sfida e vi combatteremo.

E' scritto. Il male, alla fine, non prevarrà. E noi tutti confidiamo, oltre che nella nostra volontà e nella nostra forza, nel messaggio evangelico. Cerignola non è vostra. Non sarà mai vostra. Cerignola si difenderà con le unghie, con i denti, con quei valori di onestà,  laboriosità, orgoglio, che sono patrimonio di questa Città. Sparate, ma non vi illudete. Cerignola non arretra di un centimetro.

Lo dobbiamo, prima ancora che a Noi stessi, ai Nostri figli, ai Nostri nipoti, alle persone che amiamo e che in questa Città vivono e vogliono continuare a vivere in civile convivenza, ordinata e rispettosa delle regole. Forza, dunque, Cerignola. Forza. Sempre."

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