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Cronaca Monte Sant'Angelo

Servizio dialisi sospeso, pazienti preoccupati: "Siamo costretti a viaggiare tre volte a settimana"

Da tre settimane, il centro di Monte Sant'Angelo è stato sospeso per un guasto all'impianto idrico e i dializzati sono costretti a raggiungere l'ospedale di San Giovanni Rotondo

Sono trascorse più di tre settimane da quando a Monte Sant’Angelo è stato sospeso – sembrerebbe per un guasto all’impianto – il servizio dialisi, istituito nel novembre 2011 con una convenzione della Asl di Foggia con l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Dal 6 febbraio i pazienti sono costretti a recarsi a San Giovanni Rotondo per eseguire la dialisi e - per sbrogliare una situazione di grave disagio - è stato organizzato anche un incontro in cui i dializzati hanno presentato a Vito Piazzolla, direttore generale dell’Asl FG e al direttore sanitario Domenico Di Bisceglie dell’ospedale di San Pio, un documento ufficiale nel quale chiedono delucidazioni sull’accaduto e sul futuro del centro dialitico della città.

Tutti i dubbi sono stati messi nero su bianco in una lettera, con la quale sono stati chiesti chiarimenti sulla sospensione del servizio dialisi; dubbi ai quali ha prontamente fornito risposta Piazzolla. “L’Ospedale di Monte ha ottenuto dalla Regione due milioni e mezzo di euro, fondi che potrebbero essere utilizzati per risolvere i problemi del centro. L’impianto di trattamento dell’acqua del centro dialisi arà messo a norma, a tal fine dovrebbe essere emanato un bando preposto alla selezione di una ditta di manutenzione per impianti dialitici, la quale si impegnerà nella riorganizzazione del sistema” ha poi evidenziato.

Purtroppo, si legge ancora nella nota, “non è possibile fare previsioni sulla tempistica con cui dovranno svolgersi le seguenti operazioni, il tutto potrebbe andare anche per le lunghe. Una volta messa a norma la struttura, si deciderà a chi assegnare la gestione del Centro Dialisi, attualmente sotto il controllo di Casa Sollievo”. Intanto, i dializzati hanno fatto presente i disagi a cui sono sottoposti quotidianamente, in seguito alla sospensione del servizio.

In primis il viaggio da affrontare tre volte a settimana, particolarmente problematico nei periodi invernali ed estivi, dopo tre/quattro ore di seduta; il malessere legato ad episodi di ipotensione arteriosa post-dialitici e a patologie extra-renali, comuni un po’ a tutti i dializzati. I pazienti, inoltre, hanno manifestato la volontà di continuare ad essere assistiti dall’Unità di Nefrologia-Dialisi di San Giovanni Rotondo, visto che da anni sono seguiti dai sanitari del reparto e spesso necessitano di controlli e di prestazioni aggiuntive, che solo un reparto di Nefrologia potrebbe fornire loro.

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