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Cronaca

Lo Stato sgombera la mafia foggiana dagli alloggi popolari occupati abusivamente

Tre operazioni di sgombero in due settimane a Foggia. Il tema degli alloggi popolari era stato uno dei punti evidenziati dall’ex prefetto Carmine Esposito nella relazione che aveva portato allo scioglimento dell’Ente Comunale per infiltrazioni mafiose

Vanno avanti dal mese di novembre, con cadenza settimanale, le operazioni di sgombero di appartamenti occupati abusivamente in città. La liberazione degli spazi proseguirà rispetto agli obiettivi prefissati in seno al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Ce ne saranno tantissimi”.

Da troppo tempo in mano a soggetti che non hanno alcun titolo e che, nella maggior parte dei casi, sono legati ad ambienti malavitosi o alle consorterie criminali del capoluogo dauno, il piano articolato degli sgomberi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, è cominciato il 22 novembre con l'allontanamento delle famiglie che avevano occupato senza averne diritto quattro abitazioni di via Antonio Russi nel quartiere Candelaro.

Sette giorni dopo, il 29 novembre, il blitz aveva riguardato tre immobili di via Lussemburgo, in zona Macchia Gialla, e di via della Martora. Gli ultimi quattro sono stati eseguiti ieri 6 dicembre: si tratta di appartamenti dell’Arca Capitanata occupati senza titolo da altrettanti nuclei familiari in via Martiri di via Fani, via Luigi Oberty e via Piergiorgio Frassati.

 D'ora in poi, gli immobili liberati potranno essere riassegnati secondo le imminenti graduatorie che saranno predisposte dai competenti uffici comunali.  “Le attività poste in essere da alcune settimane, ancora una volta evidenziano un’azione tangibile ed efficace da parte dello Stato a fronte di situazioni radicate di abusi e di condotte prevaricanti, da affrontare e gestire con assoluta determinazione e risolutezza per ripristinare sul territorio sicurezza, legalità e rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini” ha dichiarato il Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante. 

Il 9 novembre era stato liberato un appartamento di Corso del Mezzogiorno occupato senza titoli, mentre il 5 dicembre 12 famiglie sono state sfrattate dall'ex distretto militare e sistemate, momentaneamente in albergo, nelle more di ottenere una sistemazione adeguata. 

Quello delle occupazioni abusive era stato uno degli elementi evidenziati dall’ex prefetto Carmine Esposito nella relazione che aveva portato allo scioglimento dell’Ente Comunale per infiltrazioni mafiose.

Era stata la commissione d’indagine a porre l’accento sul “disordine amministrativo” della gestione degli alloggi pubblici, atteso che dalle intercettazioni dell’operazione Decima Bis era emerso che la mafia foggiana controllasse anche il settore delle case popolari e concedeva gli alloggi a chi non ne avesse diritto, dietro pagamento di una somma di denaro.

La commissione d’accesso aveva inoltre scoperto che rispetto ai provvedimenti di assegnazione, era stata data priorità a parenti stretti di esponenti della ‘Società’, senza che vi fosse stato un criterio logico.

Era stata così dimostrata l’incapacità dell’amministrazione comunale di provvedere a regolarizzare le posizioni illegittime a garanzia di chi invece aveva diritto ad avere un alloggio. Comportamento omissivo, quello del Comune di Foggia, che aveva favorito famiglie che non ne avevano diritto.

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