Famiglie di via Eritrea a rischio sfratto, 20 persone finiranno per strada
Emergenza abitativa nel quartiere San Michele. Il Comune non può farsi carico dei costi di affitti e utenze, mentre il proprietario non intende rinnovare più il contratto
Foggia in perenne emergenza. Abitativa. E sociale. Ora sono sette le famiglie che rischiano di finire per strada ed, a ruota, davanti al Comune, per protesta. Abitano gli appartamenti di via Eritrea, zona San Michele, nei quartieri settecenteschi. Alloggi a piano terra, fittati dal Comune una quindicina d’anni fa per sistemare quelle 7 famiglie “temporaneamente”, si disse.
Era il 1998, correva l’amministrazione Agostinacchio (la prima). Ben presto tuttavia, com’è consuetudine a Foggia, quella sistemazione (precaria, senza allaccio al gas metano, ad esempio) divenne permanente, prorogata tanto dal sindaco Ciliberti quanto, successivamente, da Mongelli. Ora, però, qualcosa è cambiato. Il Comune, come ha spiegato Mongelli che ieri le ha incontrate, non può più farsi carico di contratti singoli né di utenze di energia, gas ed acqua.
Dovrebbero essere loro a stipulare direttamente i contratti, chiedendo post un contributo al Comune previa dimostrazione di una situazione di indigenza. Si erano impegnate a farlo, tempo fa, a pagare. Ma su 7 solo 2 famiglie pare corrispondessero regolarmente il dovuto al proprietario che oggi non intende più rinnovare il contratto, né a loro, né al Comune.
Dovranno trovarsi un’altra sistemazione. Raccontano di essere in graduatoria per un alloggio popolare da oltre due anni. Ma non hanno mai beneficiato di una assegnazione. Due anni e mezzo fa, per disperazione, con altri occuparono abusivamente gli alloggi di Via Alpi. Mollarono quasi subito, però; tornarono in via Eritrea. L’ufficiale giudiziario arriverà il 23 maggio. Lo sfratto esecutivo è stato rinviato già due volte. Venti persone quelle che saranno messe per strada.
