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Cronaca Vieste

Sequestrata villa di Notarangelo, c'era il “bunker” dove si era rifugiato

Costruita nel cuore del Parco su demanio dello Stato senza alcun permesso. Il presunto boss si era rifugiato per sfuggire alla cattura. Notarangelo si trova in carcere

Non è stato un sequestro qualunque quello compiuto dai carabinieri della tenenza di Vieste, ma al presunto boss Angelo Notarangelo, attualmente in carcere per via dell’operazione Medioevo.

Su provvedimento del G.I.P. del Tribunale del capoluogo dauno, nell’ambito dell’attività investigativa denominata Camelot – dal nome della fortezza inespugnabile di Re Artù - i militari hanno sequestrato la villa costruita su demanio dello Stato - contestandogli l’abuso edilizio di gran parte della struttura, reati in materia di violazioni del vincolo paesaggistico e di utilizzo di cemento armato nel cuore del Parco Nazionale del Gargano. Tutto questo senza per giunta alcun permesso a costruire.

Nella struttura sottoposta a sequestro era stato ricavato anche un “bunker” dal quale si accedeva rimuovendo il sottofondo di un armadio e nel quale Notarangelo si era rifugiato per sfuggire alla cattura a seguito delle misure cautelari.

Le attività investigative sono in corso per accertare eventuali omissioni ed altre responsabilità di tecnici ed addetti ai lavori in materia di autorizzazioni e controlli.

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