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Cronaca Sant'Agata di Puglia

Sant’Agata di Puglia, sigilli all’ecomostro e quattro indagati

Il N.I.P.A.F. ha evidenziato reiterati comportamenti illeciti finalizzati alla realizzazione di un imponente fabbricato costituito da settanta immobili ubicati in un'area definita ad alto rischio sismico e idrologico

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia “ha messo” i sigilli all’ecomostro che ha diviso un paese e aperto una ferita tra i cittadini e gli amministratori. Dal 2009 si susseguono una serie di esposti, denunce e proteste per denunciare presunti abusi e illeciti, nonostante l’approvazione dell’amministrazione comunale e il parere favorevole del Genio Civile.

Il sequestro preventivo della struttura è stato convalidato dagli uomini del corpo Forestale dello Stato finalizzata alla prevenzione dei reati in materia urbanistica-ambientale. Il N.I.P.A.F. ha evidenziato l’adozione di reiterati comportamenti illeciti finalizzati alla realizzazione di un imponente fabbricato in agro a Sant’Agata di Puglia, individuato come “ecomostro” costituito da 70 immobili ubicati in un’area ad alto rischio sismico e idrologico.

Quattro finora i denunciati tra funzionari, imprenditori e liberi professionisti. Dopo la tormentata vicenda dell’eolico, Sant’Agata torna a far parlare di sé. Il sindaco Lorenzo Russo non si scompone e attende che la magistratura faccia il suo corso, certo che, comunque vada, il Comune c’entra ben poco nella vicenda.
 

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