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Cronaca Vieste

Vieste: duro colpo ai Notarangelo, sequestrati 10 milioni di beni

L'operazione è stata coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari. Il 19 luglio scorso furono eseguiti quattro arresti nell'ambito dell'operazione "I tre moschettieri"

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari unitamente ai Carabinieri del Comando Compagnia di Vico del Gargano e della Tenenza di Vieste hanno posto sotto sequestro beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e compendi aziendali per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro nei confronti di Notarangelo Angelo, detto “Cintaridd”, a capo dell’omonimo clan operante nella città del faro, accusato di estorsioni aggravate dal metodo mafioso ai danni di imprenditori turistici del centro garganico.

Un sequestro di beni dello stesso valore era stato eseguito dai finanzieri lo scorso mese di aprile. Un altro qualche mese prima, nel dicembre 2011.

I provvedimenti sono stati disposti dal GIP del Tribunale di Bari, dott. Anglana, su richiesta dei pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia, dott. Gatti e dott.ssa Silvestris, a seguito di complesse indagini patrimoniali in applicazione della normativa antimafia che permette di “aggredire” i patrimoni riconducibili – direttamente o  indirettamente (tramite familiari e/o interposte persone) – ai soggetti indagati per determinate tipologie di reati (traffico di sostanze stupefacenti, usura, estorsione, riciclaggio ecc.).

L'operazione è coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari. Quello inflitto oggi è un altro duro colpo ai Notarangelo, dopo le ordinanze di misura cautelare in carcere eseguite dai carabinieri il 19 luglio scorso nell’ambito dell’operazione denominata “I tre moschettieri” e il sequestro del bunker dove il presunto capo clan si era rifugiato per sfuggire alla cattura.

Le indagini poste in essere dalla Guardia di Finanza hanno consentito di accertare enormi sproporzioni fra le fonti di reddito dell’indagato ed il cospicuo valore dei beni mobili ed immobili nell’effettiva disponibilità dello stesso.

Dal 2005 al 2010 la famiglia Notarangelo ha avuto la disponibilità finanziaria su conti correnti bancari pari a circa 2 milioni di euro, a cui va aggiunto il cospicuo valore dei beni mobili ed immobili posti sotto sequestro.

Tra i beni sottoposti a sequestro preventivo ex art. 12-sexies L. 356/1992 e 321 c.p.p. spiccano:

  • 18 immobili a Vieste, tra i quali molti di prestigio
  • un’azienda di Vieste operante nel settore del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri
  • il 50% delle quote di una Società in nome collettivo operante nel settore dei bar e caffè con sede sempre a Vieste
  • un autoveicolo e un motociclo.
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