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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Operazione 'Remove': sequestrati beni a 13 foggiani vicini a clan mafiosi

Nel provvedimento è stata riconosciuta l’esistenza di un concreto quadro indiziario a carico di 13 soggetti, in relazione alle ipotesi di reato previste dalla Legge 'Rognoni-La Torre' e dal nuovo codice delle leggi antimafia

Nell'ambito della operazione 'Remove' finalizzata alla sottrazione dei patrimoni accumulati illecitamente dalle organizzazioni criminali e alla loro restituzione alla collettività, i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni - tra i quali quote societarie, appartamenti, fabbricati, fondi rustici, autovetture e disponibilità finanziarie - per un valore complessivo di circa 700mila euro.

Emesso dal gip del tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nel provvedimento è stata riconosciuta l’esistenza di un concreto quadro indiziario a carico di 13 soggetti, in relazione alle ipotesi di reato previste dalla Legge 'Rognoni-La Torre' e dal nuovo codice delle leggi antimafia che obbligano le persone - condannate in via definitiva per taluno dei reati di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia (tra cui quello ex art. 74 del d.P.R. 309/1990, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), ovvero già sottoposte, con provvedimento definitivo, a una misura di prevenzione - a comunicare al nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf competente in relazione al luogo di dimora abituale, per 10 anni ed entro 30 giorni dal fatto, tutte le variazioni nell’entità e nella composizione del proprio patrimonio concernenti elementi di valore non inferiore a euro 10.329,14.

La complessa operazione - in corso di svolgimento a Foggia e nella provincia dauna da parte di 50 finanzieri del Nucleo Pef Bari - con il supporto, in primis, del Nucleo Pef Foggia, nonché del gruppo P.I. Bari e delle compagnie di Manfredonia e Cerignola - costituisce l’epilogo di articolate investigazioni svolte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Bari, su delega della Procura della Repubblica, finalizzate a verificare il rispetto dei suddetti obblighi di comunicazione.

Secondo l’impostazione accusatoria, accolta dal gip. presso il locale Tribunale, (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), i soggetti attinti dalla misura residenti a Foggia e nella provincia - pur condannati o sottoposti a una misura di prevenzione - avrebbero omesso di comunicare operazioni attive o passive, aventi riflessi sul proprio patrimonio, di valore superiore al limite di legge.

Tra le operazioni che sarebbero state sottratte a tale forma di monitoraggio, figurano la titolarità di disponibilità finanziarie, la cessione di beni immobili, di fabbricati e di fondi rustici, nonché l’acquisto di quote societarie, appartamenti, fabbricati, terreni agricoli e autovetture. 

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