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Cronaca

Sequestrati i beni di Emiliano Francavilla, “esponente di spicco della Società Foggiana”

Un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un’autovettura per un valore di oltre 500mila euro, a fronte di una capacità economica di 280mila euro

Questa mattina i militari del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Bari e gli agenti dell’Ufficio Misure di Prevenzione e Sicurezza della Questura di Foggia, a seguito di complesse indagini patrimoniali svolte dagli specialisti della GdF, hanno proceduto all’esecuzione del provvedimento di sequestro del patrimonio di Emiliano Francavilla - 36enne considerato “socialmente pericoloso” (nell’accezione del codice antimafia) - disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Foggia su proposta del Questore.

In particolare, si tratta di un appartamento finemente arredato con giardino e cantina e di un’autovettura per un valore di oltre 500mila euro, alla luce dei numerosi e gravi precedenti penali e di polizia, che denotano una spiccata dedizione al crimine fin dal 2002: associazione di tipo mafioso, lesioni personali, estorsione, truffa, porto abusivo d’armi, falso, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, violenza privata, danneggiamento, favoreggiamento, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti.

Emiliano Francavilla, “considerato un esponente di spicco della Società Foggiana”, è attualmente detenuto in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari il 6 giugno del 2012 nell’ambito dell’operazione ‘Baccus’ condotta dalla Squadra Mobile di Foggia e dal G.I.C.O. di Bari, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata all’usura, estorsione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. E in forza dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla stessa Autorità Giudiziaria il 5 luglio 2013, nell’ambito dell’operazione ‘Corona’, eseguita dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Foggia, in relazione ai reati di associazione mafiosa, fabbricazione o detenzione di materie esplodenti, violenza privata, estorsione, danneggiamento e detenzione e porto illegale di armi.

Le indagini eseguite dai finanzieri, consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini penali, e nell’esame, nel confronto e nell’intreccio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza, hanno permesso di verificare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità del pregiudicato e la sua capacità economica. Nello specifico, gli accertamenti hanno portato a dimostrare che Francavilla, dal 2007 al 2012, a fronte di disponibilità lecite per circa € 280mila euro aveva sostenuto spese ed investimenti per oltre € 500mila euro.

Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata, da tempo si è evidenziata l’importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza e di determinare una “perdita di immagine e di prestigio” agli occhi dei loro adepti. Obiettivo strategico di primaria importanza è, infatti, quello del contrasto alle proiezioni economiche della criminalità, mediante l’aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni delinquenziali, nonché alle loro capacità di infiltrazione nel tessuto produttivo”.

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