Scuole chiuse, la decisione in queste ore. E intanto Emiliano: "Non mandate i figli a scuola, la salute è più importante"
Scuole d'Italia chiuse fino al 15 marzo? Si attende l'ok del Governo. Michele Emiliano per i pugliesi punta sul diritto preesistente dei genitori di non mandare i figli a scuola in una situazione di emergenza
Mentre il Consiglio dei Ministri starebbe valutando l'ipotesi - sempre più concreta - di chiudere scuole e università fino al 15 marzo - con l'ufficialità potrebbe arrivare nel pomeriggio - Michele Emiliano gioca d'anticipo puntando sul "diritto preesistente dei genitori in uno stato di dichiarazione di emergenza nazionale con l'epidemia in atto, di non mandare i propri figli in un luogo chiaramente più pericoloso del domicilio ai fini del contagio".
Sulla questione il governatore della Puglia prova a far chiarezza: "Se avessi adottato un provvedimento di chiusura delle scuole avrei in maniera consapevole violato l'indirizzo del Governo. Ho cercato di capire in che modo, in attesa che il Governo prenda la decisione che gli spetta in esclusiva, si potesse abbassare il rischio delle nostre scuole".
E ancora, spiega Emiliano, "abbiamo inserito nell'ordinanza ciò che a mio parere il diritto preesistente dei genitori in uno stato di dichiarazione di emergenza nazionale con l'epidemia in atto di non mandare i propri figli in un luogo chiaramente più pericoloso del domicilio ai fini del contagio"
Le assenze saranno giustificate dalla più alta autorità della Regione, il presidente appunto, "che si è preso la responsabilità di dire alle famiglie che hanno un diritto, quello di salvaguardare la salute dei vostri figli. Se desiderate esercitarlo potete farlo. Basta non andare a scuola. Invito tutte le famiglie a non mandare a scuola i propri figli".
Emiliano fa notare che l'ordinanza "consentirà a chi deve ricevere queste persone a scuola, di avere la massima tutela possibile. Questa ordinanza tutela gli insegnanti e il personale della scuola. Da oggi la Regione Puglia invita tutte le famiglie pugliesi e gli studenti a non frequentare luoghi scolastici a tutela della loro salute".
Perché, aggiunge, "la didattica in questo momento è meno importante della salute degli alunni e della salute pubblica. Lo dice la Costituzione della Repubblica e non Emiliano. Mi pare che ieri il presidente del Consiglio abbia dato l'indirizzo di non baciarsi, non stringersi la mano, non frequentare luoghi affollati, di tenere la distanza di un metro l'uno dall'altro. A scuola non credo sia possibile rispettare queste norme". Agli insegnanti: "Vi deve tutelare il governo, io non posso intervenire".